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Cultura-Domenica Arte

Leggeri come falchi per vivere meglio

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Questo articolo è stato pubblicato il 01 settembre 2010 alle ore 08:45.

di Mauro Corona alpinista e scrittore Nella mia vita ho avuto spesso a che fare con il vuoto, con le arrampicate, e lì è un bel guaio non essere leggeri. In montagna la leggerezza è farsi sostenere dalle correnti, come i falchi e le poiane, senza battere le ali, senza sprecare forze. Nella vita è lo stesso: quando si è leggeri, ogni corrente, ogni minima soddisfazione ci sosterrà in aria, ci terrà allegri.
Per raggiungere una leggerezza nei comportamenti e nell'umore occorre ottenerla anche fisicamente. Bisogna essere ascetici. Non prendersi troppo sul serio, essere leggeri nelle esigenze personali, non prendersela troppo quando qualcuno sbaglia una parola nei nostri confronti. Ricordando sempre che leggerezza nel comportamento non significa prendere la vita poco seriamente o vivere con la testa tra le nuvole. Significa donarci, donare agli altri. Significa di scrollarci di dosso la pesantezza, la serietà ed essere generosi, tolleranti, saper ridere e tentare di perdonare. Attribuire la pesantezza alla società moderna è un pretesto, mentre ogni individuo dovrebbe essere leggero nelle proprie vanità, nel proprio orgoglio, nelle proprie pretese. Per dire: facciamo un libro, crediamo che sia un capolavoro e vorremmo un premio. Invece bisognerebbe saper dire «ho fatto una cosa, se va, bene, altrimenti pazienza. Essere leggeri non significa essere sciocchi, ma lasciar correre l'acqua sopra di sé, come le pietre nel torrente, senza opporsi, brontolare e mugugnare sempre. In amore essere leggeri significa evitare controllo, gelosie, egocentrismo e possesso. L'amore è donazione, è silenzio. E il silenzio è leggerezza.
Leggerezza è saper accettare anche la sfortuna, senza precipitare nel tragicismo. Ma questo dipende dal l'educazione che si riceve: un bambino che cresce in una famiglia dove ogni problema diventa una tragedia, e dove si pretende sempre di più di ciò che si ha o si raggiunge, è inevitabile che presto vorrà andarsene o diventerà un adulto pesante, greve. Quindi la leggerezza va insegnata sin da piccoli, anzi: dovrebbe essere insegnata nelle scuole! Ma anche da adulti si può imparare: basterebbe fermarsi e ragionare un po'. Dialogare con il prossimo, non ritenersi indispensabili o migliori degli altri. Leggerezza è vivere, agire, tentare. Leggerezza è fatica: sembra un paradosso, ma dopo un'arrampicata, dopo una corsa, perdendo qualche chilo, viene voglia di essere più allegri, viene appetito, si dorme meglio.

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Tags Correlati: Antonio Gnoli | Cultura | Dario Di Vico | Gianluca Nicoletti | Khaled Fuad Allam | Marcello Veneziani | Mauro Corona | Vitaliano Trevisan

 

Leggerezza è sobrietà negli oggetti di cui ci circondiamo, anche nelle nostre case, che invece sono piene di orpelli, di marchingegni a motore... e noi stessi diventiamo oggetti in funzione degli oggetti che dobbiamo controllare, guidare, riparare.
Leggerezza è generosità, tolleranza, disincanto. È sapersi trattenere dal suonare il clacson quando l'auto davanti a noi resta ferma qualche secondo dopo che è scattato il verde. Non assecondare e cadere nella trappola della pesantezza. Fare qualcosa per gli altri, ma senza aspettarci gratitutine o riconoscenza, perché questi sono sentimenti che si sciolgono come neve al sole. E infine, saper riconoscere le cose belle che abbiamo a portata di mano. per esempio: le montagne qui a Erto sono bellissime. Ma molti personaggi della politica e dello spettacolo preferiscono andare a Cortina o Courmayeur. Sono vittime della pesantezza della visibilità e dei luoghi comuni che fanno tendenza.
Impariamo a essere leggeri: è fondamentale per vivere meglio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Comodamente
Da domani a domenica, a Vittorio Veneto, si terrà il festival «Comodamente», spazio di confronto tra intellettuali, scrittori, scienziati, docenti, imprenditori e politici sui temi della contemporaneità. Giunto alla quarta edizione, è dedicato quest'anno al tema della leggerezza. Tra gli ospiti: Vitaliano Trevisan, Dario Di Vico, Khaled Fuad Allam, Antonio Gnoli, Marcello Veneziani, Gianluca Nicoletti, i Kataklò e Mauro Corona, di cui anticipiamo l'intervento che terrà sabato alle 19. www.comodamente.it

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