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Questo articolo è stato pubblicato il 02 settembre 2010 alle ore 08:03.

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Ha quattro anni, ma parla già come i grandi: è Mito, il Festival della musica, che da domani al 24 settembre gemellerà Milano e Torino. Una nuova maratona di 200 concerti, distribuiti in 100 sedi diverse, coprendo davvero tutti i generi e le possibili declinazioni del mondo dei suoni di oggi: classica, jazz, avanguardia, rock, antica, world music, sperimentale, etnica, folk, crossover, sacra , pop, per il cinema e per i bambini. Ce n'è davvero per tutti. Sì, anche perché gran parte degli appuntamenti sono gratuiti. Per fortuna. Perché gli altri, a pagamento, sono andati esauriti alla velocità della luce.

È sold out Pollini, con tutto Chopin al Conservatorio di Milano e al Lingotto di Torino. È sold out anche la coppia jazz Chick Corea e Stefano Bollani. Per Lang Lang, il divo cinese del pianoforte, che smuove le folle nonostante i critici di tutto il mondo gli bastonino le dita, hanno aperto le porte il Palasport Olimpico di Torino e il Palasharp di Milano. Qui, ingresso 5 euro, sono già 8mila i biglietti venduti. Ed esauritissima è l'inaugurazione meneghina di Mito, con il concerto in Scala, domani sera, di Riccardo Chailly alla testa della sua orchestra di Lipsia: quando mai si entra in Scala pagando dai 20 ai 40 euro (sconto Mito dai 16 ai 36)?

Ma non è solo questione di buon mercato. Perché il programma artistico di Mito è così ben confezionato dalla mente storica di Enzo Restagno, che probabilmente il pubblico volerebbe in ogni caso. Tutti i generi di musica trovano qui gli artisti più qualificati: tra i direttori Maazel e Salonen, tra i contemporanei Lachenmann e Rihm (l'autore che ha aperto Salisburgo quest'estate, Leone d'oro alla prossima Biennale Musica), per l'antico ci sono Clemencic e Rousset. Fabio Vacchi presenta una prima assoluta, un melologo di Michele Serra da Amos Oz. C'è Toni Servillo, ci sono le marionette dei Colla, c'è Guccini, ci sono i dervisci rotanti per raccontare la Turchia, paese ospite omaggiato con musica e carrellata di film che fanno da soli un festival nel festival. E poi c'è la danza (a Torino, spiccatissima) e i giovani talenti: da quelli che suonano Chopin (ogni giorno) a quelli della notte fonda, con le loro sigle misteriose.

Con i grandi nomi, con il successo delle prime tre edizioni, il low cost perseguito va letto come un preciso gesto di politica culturale. Voluto dal fondatore di Mito, Francesco Micheli, è la prova che i principi mecenati ancora esistono.

www.mitosettembremusica.it

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