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Questo articolo è stato pubblicato il 06 settembre 2010 alle ore 21:23.
Poco prima che iniziasse la proiezione di I'm still here in Sala Grande, tra il pubblico è apparso mimetizzato e con occhiali da sole Vincent Gallo, e insieme a lui (dicono) Joaquin Phoenix, protagonista del film che si proiettava. La sala sembrava così anticipare la surreale mistione di finzione e realtà che si stava per svolgere sullo schermo.
Cos'è, infatti, questo "documentario" diretto da Casey Affleck? Anzitutto, un'operazione che per mesi è rimbalzata su tutti i media americani: il pedinamento da reality show dell'attore Joaquin Phoenix che annuncia di non voler più recitare per lanciarsi in una carriera di cantante hip-hop. Il che sarebbe anche il meno: il fratello minore del fu River Phoenix, infatti, si lancia in un precipizio autodistruttivo tra barba lunga, cocaina, momenti di catatonia o di euforia, che il fratello minore di Ben Affleck, dietro la macchina da presa, documenta implacabile.
Ben presto sui media si sparge la voce che quella di Phoenix sia tutta una montatura, fatta apposta per creare il caso, una specie di truffa o di scherzo ai danni del pubblico e dei media. In effetti, a guardare il film, rapidamente il percorso del protagonista raggiunge l'iperbole, il carattere di "mockumentary" (finto documentario) appare evidenti. Ad esempio, quando l'assistente del divo, vessato per tutto il film, si vendica penetrando nella stanza da letto del "capo" e defecandogli in faccia.
Ma ne siamo sicuri? Quando Phoenix fa saltare il David Letterman Show balbettando pietosamente, o interrompe il proprio concerto per aggredire il pubblico, o assistiamo alla parodia della sua afasia da barbone fatta da Ben Stiller, cosa conta che la crisi del divo sia vera o no?
E il senso del film in fondo è proprio questo: lo stordimento di un cinema che diventa reality di se stesso, a tratti in maniera molto divertente, con Phoenix cavia generosa che, non potendo realizzare virtuosistiche performance da Actor's Studio, si lancia contro la propria immagine come un kamikaze.