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Questo articolo è stato pubblicato il 14 settembre 2010 alle ore 19:28.
«Il conformismo è il peggior nemico della creatività. Chiunque sia incapace di prendersi dei rischi non può essere creativo». A dirlo è di Oliviero Toscani, il più creativo e scioccante fotografo italiano. Tutti ricordano il bacio trasgressivo tra una suora e un prete o la sua sconvolgente immagine della ragazza anoressica. È stato un innovatore che ha costruito un nuovo concetto di immagine e che può mettere a disposizione dei giovani la sua esperienza. Lo farà giovedì 15 settembre, all'undicesima edizione di Pordenonelegge, festa del libro con gli autori.
Toscani racconterà la sua storia ad un incontro su «Lavoro e creatività», incalzato dalle domande di Renzo di Renzo, direttore creativo di Fabrica e Fondazione Buziol. Al tema dei giovani e del lavoro Pordenonelegge ha riservato quest'anno ampio spazio. Ci sarà anche Pierluigi Celli, ex direttore generale della Rai e attuale direttore generale della Luiss, autore una anno fa della polemica lettera «Figlio mio, lascia questo Paese». Celli terrà una conversazione (sabato 18 settembre, ore 11, Palaprovincia Largo san Giorgio) sul modo in cui i giovani affrontano il loro futuro.
Una figlia che ha affrontato brillantemente il futuro è sicuramente Esther Freud, classe 1963, figlia del grande pittore Lucien, ma soprattutto, pronipote di Sigmund, il celebre inventore della psicanalisi. Esther Freud è considerata una delle scrittrici inglesi contemporanee più interessanti. È stata invitata a Pordenonelegge dove presenterà «Innamoramenti», edito in Italia da Voland. Un romanzo che racconta l'educazione sentimentale della diciassettenne Lara, in occasione di un viaggio estivo in Toscana con il padre Lambert. L'autrice si era fatta notare già con il suo primo romanzo, l'autobiografico Hideous Kinky - da cui l'omonimo film - e già nel 1993 era entrata nella classifica, stilata dal magazine «Granta», dei venti migliori giovani romanzieri inglesi.
Il suo bisnonno Sigmun Freud è uno dei protagonisti dell'edizione 2010 del festival di Pordenone, che ha coniato perfino lo slogan «Freud per tutti». Il fondatore della psicanalisi è scomparso infatti nel 1939 e dopo settant'anni sono scaduti i diritti sulla sua opera, edita in Italia da Bollati Boringhieri, negli anni 60 e 70. I testi di Freud sono quindi alla portata delle case editrici più svariate che potranno moltiplicare i progetti intorno all'opera del grande psicoanalista, cercando di moltiplicare il numero dei lettori e rendere le opere più accessibili.