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Questo articolo è stato pubblicato il 30 settembre 2010 alle ore 10:36.
È il 1999. Charlie Ayers, giovane cuoco di Chicago, viene assunto da due 26enni, Larry e Sergey, nella loro nuova azienda, una certa Google. La sua missione? Creare una mensa sana e gratuita per i quaranta dipendenti, che li stimolasse invece di farli addormentare. A Mountain View partì così un'altra rivoluzione: quella gastronomica
«Quando sono stato assunto a Google, non sapevo neanche che cosa fosse un motore di ricerca», confessa candidamente Charlie Ayers. Del resto, più che di rivoluzionare il web, lui avrebbe dovuto occuparsi di un'altra rivoluzione aziendale: quella gastronomica. «Il mio colloquio di lavoro si è svolto nel garage di un negozio di biciclette. Era il 1999 e all'epoca, nel quartier generale di Mountain View, lavoravano quaranta dipendenti. Larry e Sergey volevano creare un regime alimentare capace di stimolare i dipendenti anziché farli addormentare davanti alla scrivania subito dopo pranzo. Immaginavano una mensa sana, biologica e gratuita per tutti. All'inizio ho pensato che fossero dei pazzi, ma ho accettato l'incarico».
Per Ayers iniziò un periodo di attività frenetica: «Passavo il tempo a visitare fattorie, stipulare contratti di fornitura con produttori locali, studiare le relazioni fra cibo e neuroscienze. Gran parte del mio lavoro, comunque, è nato dalla relazione con i dipendenti. Una volta un ingegnere indiano mi ha confidato che gli mancava il curry di agnello che gli preparava sua madre. Così gli ho chiesto di farsi dare la ricetta e l'ho adattata per la caffetteria. Nel corso del tempo il menù è diventato sempre più globale e attento alle esigenze religiose e culturali dei googlers».
Ma la vera svolta arriva nel 2001: l'azienda guadagna 150mila dollari ogni due secondi e Ayers gestisce un budget di dieci milioni. «Con questa disponibilità economica abbiamo gettato le basi di un sistema-mensa che oggi funziona in tutti gli uffici Google del mondo. Il nostro mantra? Eat smart».
Nei menù di Ayers non possono mancare alimenti crudi, in particolare il pesce per il suo apporto di acidi grassi essenziali, indispensabili per mantenere l'integrità delle membrane cellulari; verdure e frutta ricche di vitamina E, utile contro il declino cerebrale; cereali integrali, ottimi dispensatori di energia a rilascio lento, e cibi fermentati. «La fermentazione produce acido lattico, importante per potenziare l'attività della flora intestinale e stimolare i processi digestivi - spiega il cuoco americano -. È perfetto per chi debba trascorrere ore davanti a un computer senza sentirsi appesantito».