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Questo articolo è stato pubblicato il 30 settembre 2010 alle ore 16:09.
Può una lezione di ikebana, l'arte giapponese di disporre i fiori, riempire fino all'inverosimile un museo che solitamente conta sulle dita delle mani i suoi visitatori quotidiani? Evidentemente sì, a giudicare da quello che è successo al Mao di Venezia, il Museo di Arte Orientale, che occupa il terzo piano di Ca' Pesaro.
In occasione delle Giornate europee del patrimonio il Soprintendente del Polo Museale Venezian, Vittorio Sgarbi, ha pensato di organizzare una serie di eventi distribuiti nei vari musei della città lagunare, tra cui una dimostrazione del maestro Marcel Vrignaud, grand maitre Ikebana della scuola Ohara di Parigi. Un tavolo appositamente preparato nella sala principale del Museo di Arte Orientale in riva al Canal Grande, un paio di minuscole cesoie, fiori e rami freschi, vasi, piatti e kezan, le spazzole di spilli che fungono da supporto (l'equivalente della spugna utilizzata dai nostri fiorai).
Avvolto in una giacca-kimono il maestro francese, insignito nel 2009 del titolo "Mejyo Ichijikin" (la massima onorificenza assegnata dalla scuola Ohara) ha tenuto la sua dimostrazione di ikebana davanti ad una folla inaspettata di italiani e stranieri accorsi per l'occasione. Molti di loro anzi hanno dovuto accontentarsi di seguire la lezione da alcuni maxi-schermo posizionati in altre sale del museo.
Una lezione dagli esiti sorprendenti, non solo per la raffinatezza delle composizioni realizzate, ma per la rapida precisione con cui Vrignaud ha lavorato, recidendo, accorciando, incalmando e disponendo fiori e rami secondo un principio che combina essenzialità, asimmetria, armonia dei colori e perfezione delle linee all'interno della composizione. Del resto l'arte dell'ikebana (letteralmente "fiori vivi") ha oltre mille anni di storia. Alla base, una formula fissa: un triangolo formato da tre punti che rappresentano il cielo, la terra e l'uomo.
Con una semplicità che solo i grandi maestri hanno, Marcel Vrignaud ha impartito alle decine e decine di presenti poche regole base per approcciarsi all'ikebana anche da profani: i fiori devono essere sempre convergenti e devono mirare verso l'alto; la composizione deve avere un suo movimento interno e non dare impressione di staticità; infine è necessario mostrare sempre il lato migliore dei fiori, senza avere paura di tagliare o sfrondare.