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Questo articolo è stato pubblicato il 05 ottobre 2010 alle ore 19:30.
Vade retro BB e Marilyn, perché - come scrisse Truffaut nella celebre intervista ad Alfred Hitchcock - le due dive del biondo «hanno il sesso stampato faccia». Basta dunque la definizione del grande cineasta inglese - che pure prediligeva il genere algido-platinato modello Tippy Audren, Grace Kelly, Marlene Dietrich e Kim Novak - a sfatare il clichè secondo il quale gli uomini preferiscono proprio le bionde?
Ad indagare sul tema - e non solo - è una mostra promossa dalla Cinematheque Francaise che alle chiome femminili, bionde, brune e rosse dedica Brune Blonde, une exposition art et cinema. In rassegna i più celebri fra i capelli: lunghi o corti, sciolti o raccolti, biondissimi e corvini o rossi alla Tiziano. Chiome che si fanno alfiere della seduzione o inconfondibile segnale di sfida al potere del maschio nelle interpretazioni che ne fecero cineasti come Hitchcock, Mizoguchi, Bunuel, Antonioni, Godard, Lynch.
Foto, manifesti, sequenze filmate, rare immagini d'archivio percorrono la storia del cinema sotto questo angolo inusuale scelto dal curatore della mostra Alain Bergala, «colpito dalla centralità della chioma femminile non solo nel cinema ma anche nella pittura e nella scultura».
Brune/Blonde sottolinea le interazioni coscienti o inconsce tra il cinema e le altre arti nella rappresentazione della bellezza e del mistero femminile, e propone oltre alle capigliature più celebri della settima arte quelle delle litografie art Decò di Alfred Mucha, delle sculture di Auguste Rodin, della gouache preraffaellita di Dante Gabriel Rossetti, del ritratto di Lana Turner di Andy Warhol, delle Donne con bulldog di Picabia. Quanto alle dive non mancano Jean Harlow in Biondo Platino di Frank Capra, Catherine Deneuve in Bella di giorno, Brigitte Bardot ne Il disprezzo di Godard, Monica Vitti ne L'Avventura le bionde «contro» le brune come Silvana Mangano in Riso amaro, Cyd Charisse in Brigadoon. Per il genere rosso a dominare è immancabilmente la bombastica Rita Hayworth. A mancare è invece forse il più bel confronto ravvicinato tra bruna e bionda nell'interpretazione che ne fece Bertolucci ne il Conformista e che ha per protagonista il più raffinato "ballo saffico" fra due bellissime: la mora Stefania Sandrelli e la biondissima Dominique Sanda.