Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 15 ottobre 2010 alle ore 16:06.
Se negli scorsi mesi siete capitati a Parigi e avete visto qualche passante scrutare il cielo con aria stralunata è perché ultimamente sui tetti della capitale francese accadono cose bizzarre, legate ai nuovi stili di vita sostenibili e alla ritrovata attenzione della città per il verde. Davanti alla cattedrale di Saint-Denis, capolavoro del gotico alle porte di Parigi e necropoli dei reali di Francia, si sono visti dei tizi in tuta bianca che armeggiavano con strani casottini di legno sopra i tetti dell'amministrazione comunale, proprio lì a fianco. Militari in esercitazione per un attacco batteriologico? Macché, erano quelli del "Partito poetico" che sistemavano le loro arnie. Sì, avete letto bene: arnie per le api.
Il responsabile del progetto, Olivier Darné, trentottenne artista-apicoltore parigino, spiega — ironico — che l'idea gli è venuta «immaginando di piazzare delle regine (le colonie delle api si sviluppano intorno a un'ape-regina, ndr) accanto ai re». Battute a parte, tempo fa Darné ha incominciato a studiare la "società delle api" anche per sensibilizzare i cittadini sulla fauna e flora locale. Il risultato è stato il progetto-esperimento denominato "Impollinazione urbana", atelier didattici e installazioni per mostrare che la natura è viva anche in città, e che ognuno di noi ha un ruolo attivo nel ciclo biologico. Il clou si raggiunge quando grandi e bambini liberano nel cielo di Parigi palloncini pieni di semi che, una volta scoppiati, impollinano il verde cittadino: «Seminando oggi, si raccoglierà domani. E potrete mangiarvi la vostra città», proclama Darné.
Progetto affascinante, cui sono seguiti risvolti interessanti. Il miele millefiori del Partito Poetico ha vinto addirittura alcuni premi, e così Darné ha rilanciato con l'idea che un tetto cittadino potesse essere il contesto ideale per accogliere molte colonie di api. L'amministrazione di Saint-Denis ha accettato di mettere a disposizione una parte del proprio tetto per l'esperimento e il risultato è stato eccellente. Il primo anno, quaranta arnie hanno prodotto due tonnellate di miele di ottima qualità. I vasetti di miele sono in vendita alle Galeries Lafayette e al Centro Pompidou con un nome curioso e divertente: Miel Béton, che in francese vuol dire "cemento" ma in argot — lo slang parigino — significa anche "super". Con i soldi ricavati si pensa di assumere un'altra persona (al momento ci lavorano in quattro) e di allestire un museo-laboratorio permanente sul tema.