Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 13 ottobre 2010 alle ore 20:01.
Doveva essere l'occasione per riflettere. Si è trasformata in un j'accuse la maratona oratoria «Per la verità, per Israele» che si è tenuta a Roma lo scorso 6 ottobre in Piazza di Pietra fra gli interventi di politici e intellettuali di ogni estrazione e credo. A farne le spese però è stato Roberto Saviano che aveva dato la sua adesione ricordando anche le proprie origini ebraiche. Apriti cielo: lo scrittore "paladino di molte battaglie di sinistra al fianco di una delle prese di posizioni che sovente sono state appannaggio del centrodestra". Non sia mai! Su internet e non solo è infuriata la polemica.
Al centro del contendere il messaggio di Roberto Saviano: «Cerco di sperare che in Italia a destra, sinistra, centro, comunque la si pensi, si possa parlare con maggiore cognizione, profondità. La mia verità su Israele si nutre di questo: si nutre del ragionamento contro la delegittimazione di una cultura e di un popolo».
E giù un profluvio di messaggi. «La memoria di Peppino Impastato contro Roberto Saviano» scrive Palestinelivre in un post al video dell'intervento dello scrittore che RadioRadicale ha messo su You Tube .
«Saviano ha espresso dei motivi per stare dalla parte di Israele profondamente di sinistra e questa per i fasciocomunisti è insopportabile» risponde Messerfrankfurter .
«E dopo questo vuoto e inutile pistolotto di Saviano i palestinesi ringraziano per i cento anni di feroci massacri e provvedimenti razzisti fatti da israeliani su donne, uomini e bambini che hanno avuto (e hanno) l'unico torto di vivere sulla loro terra» attacca Altyair.
«Saviano uguale al nano che schifo!!!!!!!» aggiunge il laconico Slealayfi.
A nulla vale che l'iniziativa bipartisan di solidarietà allo Stato ebraico sia stata promossa da un gruppo trasversale di parlamentari (tra cui Fabrizio Cicchitto, Piero Fassino, Giovanna Melandri, Mara Carfagna, Benedetto Della Vedova, Luca Barbareschi, Francesco Rutelli, il sindaco Alemanno), artisti e intellettuali, (Lucio Dalla, Giorgio Albertazzi, Cristina Comencini, Rita Levi Montalcini e Umberto Veronesi) su iniziativa di Fiamma Nirenstein, per «porre fine alla valanga di bugie che ogni giorno si rovescia su Israele».