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Questo articolo è stato pubblicato il 14 ottobre 2010 alle ore 13:59.

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Il "luogo dei contatti" di Pina Bausch ora affollato di ragazzi in cerca d'amoreIl "luogo dei contatti" di Pina Bausch ora affollato di ragazzi in cerca d'amore

Assistendo a questo remake speculare non si può, però, non constatare che il mondo, nel frattempo, è cambiato. E molto.

Nella versione originale, di dirompente carica eversiva per il teatro europeo di allora che conosceva una nuova forma di "scrittura scenica" della capofila del teatrodanza , tutto era "giustificato": dalle musiche da film di Rota e Chaplin con canzoncine tedesche anni '30, ai tanghi e al malinconico Valzer Triste di Sibelius, ai costumi e all'ambientazione severa, per uno spettacolo collocabile nell'atmosfera di una Germania da dopoguerra e del boom economico, erede di crudeltà passate, di vizi borghesi. E se aveva un senso profondo anche la trasposizione, mai patetica, degli ultrasessantenni, che esaltava la bellezza della "terza età" in epoca di lifting a tutti i costi, di giovinezza coatta e di "velone" ridicole, questa attuale trasposizione manifesta crepe generazionali.

Pur rimanendo sempre valida la verità esistenziale finora espressa, si avverte un certo stridore nel vedere quei visi e quei corpi ancora acerbi fisicamente e nell'esplosione della pubertà, contenersi in una forma gestuale che non appartiene loro. Musiche, costumi, atmosfera, epoca, appaiono datati, non consoni al loro mondo. Sono ben altri oggi i "luoghi dei contatti" giovanili; tutt'altri gli approcci fra ragazzi e i tempi in cui si bruciano le relazioni; ben diversi i gesti e le loro forme di comunicazione. In questo senso anche l'uso di codici odierni velocizzati, come la parola "sms" introdotta nella parte dove raccontano in flash parlati qualcosa dei loro primi innamoramenti, o altri piccoli dettagli, non sono sufficienti a oliare l'ingranaggio.

Risultano "vere" solo certe timidezze, spaesamenti, goffaggini, o piccoli atteggiamenti bulleschi che a tratti affiorano nelle pose, negli sguardi, nei sorrisi previsti nella partitura, e riprodotta fedelmente dai ragazzi.Che manifestano, in ultimo, la ricerca affettiva tipica di questa età,con l'inadeguatezza e l'incertezza emotiva che oggi li coglie ancor di più. E la scena conclusiva, con tutto il gruppo di maschi che palpeggia freddamente una ragazza inespressiva ed esposta a probabili abusi o supplizi, rivela uno scompenso amoroso che, questo sì, non conosce l'usura del tempo.

"Kontakthof. Eine Stuck von Pina Bausch mit Teenagern ab 14", regia e coreografia Pina Bausch; scene e costumi Rolf Borzik; assistenti alla regia Rolf Borzik, Marion Cito, Hans Pop. Al Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia, presentato da Andrei Neumann International.
www.pina-bausch.de
www.iteatri.re.it

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