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Questo articolo è stato pubblicato il 27 ottobre 2010 alle ore 18:30.
«Queste immagini non raccontano soltanto Ugo Tognazzi, ma anche un cinema, e un paese, diverso da quello attuale», dice Maria Sole, unica figlia femmina del primo dei cinque colonnelli del grande schermo italiano a lasciarci, a soli 68 anni.
Oggi, nel ventesimo anniversario della sua scomparsa, la figlia lo ricorda con il commovente documentario «Ritratto di mio padre», che ripercorre la vita e la carriera di Ugo Tognazzi dagli anni '50 alla sua morte attraverso spezzoni d'archivio, sequenze cinematografiche («ne avrei volute mettere molte di più, ma non potevamo permetterci di pagare i diritti», osserva Maria Sole) e soprattutto home movies girati in Super-8, e commentati da coloro che vi appaiono molto più giovani: dai quattro figli dell'attore a registi come Monicelli, Scola, Lizzani, Avati, Placido.
«Ritratto di mio padre» verrà presentato stasera come evento di pre-apertura al Festival internazionale del cinema di Roma alla presenza dei figli dell'attore, ed è il frutto di un anno di lavoro e di ricerche nelle Teche Rai e nelle cantine di casa Tognazzi, per poi condensare in 87 minuti «più di cento ore di materiale d'archivio, di cui nel documentario si vedono solo una decina di minuti, e decine e decine di filmini di famiglia, girati a casa o sui set spesso da papà, oppure da amici e assistenti, comprese alcune sequenze che, ne sono quasi certa, portano la firma di Marco Ferreri, che oltre che amico di mio padre è stato il mio padrino», dice la regista.
In questi reperti d'archivio, che comprendono anche varie interviste televisive in cui è lo stesso Tognazzi a raccontarsi, si ritrovano tutte le caratteristiche di un attore e di un uomo che, dice sua figlia «era anarchico, trasgressivo, sempre controcorrente e sempre pronto a rischiare, recitando anche gratis e scommettendo spesso sui giovani». Ma si vede anche «un modo di intendere la vita e il lavoro che oggi sembra scomparso. Un'assoluta condivisione di amicizia e divertimento fra gli attori e i registi che hanno fatto grande un'epoca, che si incontravano, spesso a casa nostra, e creavano progetti insieme, in un momento storico in cui il cinema nasceva da una fortissima unione fra tutti coloro che lo frequentavano, e nascevano così film meravigliosi».