Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 28 ottobre 2010 alle ore 18:30.

My24
Last Night: il crimine amoroso pagaLast Night: il crimine amoroso paga

Videoreportage / La protesta sfila sul red carpet (di Nicoletta Cottone)

Per l'inaugurazione del festival, Roma si gioca una coppia di regine. È «Last Night» a offrirci due donne dalla sensualità originale ed elegante, sia nella versione quasi adolescenziale di Keira Knightley che in quella più aggressiva di Eva Mendes. Si incrociano solo in una scena, di primi piani acidi come, chissà, si saranno scambiate anche fuori dal set, magari gelose l'una dell'altra.

Per talento e fascino rivaleggiano con poche altre colleghe e lo sa anche la regista Massy Tadjedin che abdica al suo ruolo, insieme agli sceneggiatori, per dar loro spazio e corpo a caste fantasie erotiche incrociate, a un ballo di coppia, a una notte che dirime quattro vite. Una bella idea: marito e moglie (Sam Worthington e Keira Knightley), sono posti dal destino a sfidare il loro amore. Lei con uno scrittore troppo affascinante con cui ha vissuto una relazione breve e intensa nella galeotta Parigi (Guillaume Canet, qui sorta di gemello di Patrick Dempsey), lui con una collega sexy da star male e intenta a farne un sol boccone.

L'ultima notte, prima di una nuova vita insieme, lo spartiacque di un matrimonio che rifiorisce su occasioni mancate o colte, ma soprattutto su scelte sofferte, ma chiare. E su una bugia reciproca, consapevole e a suo modo coraggiosa. Un punto di partenza affascinante che precipita nel manierismo sensuale e sessuale (appena accennato, il cineasta sa eccitarci con poco, ed è uno dei pochi pregi dell'opera) e nel luogo comune della donna stoica e dell'uomo fedifrago, perdendo di vista la vera intuizione della pellicola, quel tradimento che diventa seme e terreno fertile della rinascita di un amore. Punto di vista disturbante che qui diventa melodramma banalotto, salvato solo dal carisma di Canet e dall'(auto)ironica cacciatrice Mendes.

Si vorrebbe essere trasgressivi nella normalità, si riesce solo a mostrarci scene da un matrimonio in malcelata crisi, in un contesto giovane e borghese che sa di ipocrita partita a scacchi. Nulla ti sorprende nel film, nulla ti stritola il cuore come dovrebbe, nulla ti fa immedesimare e cercare nella tua testa quella storia mai vissuta e così desiderata dal lasciarla intatta.

«Tutti siamo gelosi - racconta con dolce determinazione la Knightley alla stampa -, credo sia un sentimento inevitabile. E lo sono anche io. Ma, detto questo, non riuscirei ad essere sicura della mia reazione di fronte a un tradimento e neanche nella sua valutazione: a volte quello mentale può essere persino peggiore di quello fisico». E se Canet ne fa anche una questione di «emancipazione sessuale della donna», è chiaro che il tema, caldo - in tutti i sensi - ha appassionato anche il poker d'assi messo insieme per un film che è bloccato dal 2008, ma che Medusa, in Italia, farà uscire in 200 copie, venerdì 5 novembre.

E sarà curioso vedere coppie più o meno novelle litigare guardando prima «Maschi contro femmine» e poi proprio «Last Night». Il gioco della vita ha portato meno regole, fedeltà e lealtà sono elastiche, un profumo o scarpe col tacco, lì dove non dovrebbero stare, diventano un'opportunità e non più un capo d'accusa. Ma, volendo per una volta guardare nel cortile italiano, un film come «Cosa voglio di più» di Silvio Soldini è ben più spiazzante, intenso, spietato e appassionato di questa soap per radical chic travestita da provocazione filmica a buon mercato.

E così abbiamo solo due regine senza un regno degno di loro.

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi