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Questo articolo è stato pubblicato il 16 novembre 2010 alle ore 15:06.
Guido Chiesa ha riscritto la storia di Maria di Nazareth in un film, «Io sono l'amore», già in concorso al recente festival di Roma, che sarà nelle sale da venerdì 19 novembre e di cui presentiamo in esclusiva la clip. Il laico Chiesa ha realizzato un'opera per credenti e non credenti, affrontando un personaggio chiave del cristianesimo e sviluppando la tesi che Gesù è stato quello che è stato grazie alla madre che ha avuto.
«Io sono con te» è prima di tutto il racconto di una maternità: quella di Maria di Nazareth, dal concepimento fino all'adolescenza di suo figlio Gesù. Maria è una giovane ragazza, figlia di pastori, promessa in sposa a Giuseppe, un vedovo con due figli, abitante nel vicino villaggio di Nazareth, nella Galilea di duemila anni fa. Cresciuta secondo l'amore e il rispetto verso i più piccoli, Maria dopo aver lasciato la propria casa, presto ravvisa le storture del mondo patriarcale che la circonda, a partire dalla famiglia del marito. Qui detta legge il fratello più anziano di Giuseppe, Mardocheo.
L'atteggiamento solare e determinato della ragazza, protettivo nei confronti dei bambini, suscita l'indignazione del capofamiglia e di quanti sono convinti della necessità di impartire loro punizioni, disciplina e sottomissione. A fare da sfondo alla vicenda, gli scenari aspri di una terra sottoposta al giogo coloniale dei romani e alle angherie di re Erode, dove sollevazioni e ribellioni sono all'ordine del giorno.
Maria, quindi, non è la donna pia, umile e sottomessa dell'iconografia classica, ma una donna piena di grazia e di amore, profondamente umana, un'educatrice di larghe vedute, che ha il coraggio di ribellarsi ai dettami di una società maschilista.
Nel cast figurano gli italiani Giorgio Colangeli e Fabrizio Gifuni che fanno i Re Magi con Jerzy Stuhr; Carlo Cecchi è Erode, mentre sono di nazionalità tunisina gli attori principali: Mustapha Benstiti è Giuseppe, Ahmed Hafine è Mardocheo, Nadia Khlifi e Rabeb Srairi interpretano invece Maria bambina e Maria adulta.