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Cultura-Domenica Arte

Berlusconi e i trapianti estetici sulle statue. La stampa straniera si scatena

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Questo articolo è stato pubblicato il 19 novembre 2010 alle ore 15:54.

Due statue della Roma antica, il restauro dei genitali maschili e Silvio Berlusconi: gli ingredienti ci sono tutti per attirare l'interesse della stampa straniera. L'ultima polemica italiana dilaga sui siti internet e fa girare per mezzo mondo le foto delle statue di Marte e Venere rimesse a nuovo per piacere a un premier noto per essere un fan della chirurgia estetica, oltre che delle belle donne.

«Nuovo pene per statua nell'ufficio di Berlusconi», titola senza mezzi termini il britannico Guardian nella sua edizione online. «L'entusiasmo di Silvio Berlusconi per la chirurgia estetica è ben documentato, ma ancora non si sapeva che si estendesse ai genitali o alla scultura classica», scrive il corrispondente John Hooper. Fonti del governo - racconta - hanno confermato che una pregevole statua del dio Marte, in prestito all'ufficio del primo ministro, è stata dotata di un pene artificiale. L'originale si è staccato a un certo punto della sua lunga vita, iniziata nel 175 AC.

Il Guardian riferisce che, secondo La Repubblica, il trapianto è stato fatto «su espressa richiesta» di Berlusconi e che, insieme alla nuova mano della statua di Venere che l'accompagna, è costato al contribuente italiano 70mila euro.

Ma Mario Catalano, l'architetto del primo ministro, ha detto al Guardian: «Ho preso io la decisione». Ha detto di avere concordato l'operazione con il ministero dei Beni culturali e che «non è costata una lira» poiché è stata realizzata da restauratori dipendenti del governo.

«Ci sono due filosofie di restauro», ha affermato Catalano. «Una è di pulire semplicemente l'opera e lasciarla com'è, l'altra comporta il ripristino dell'opera nella sua interezza, senza danneggiarla, per fornire un'immagine del lavoro così com'era stato concepito originariamente». L'architetto ha detto che le parti mancanti sono state attaccate con un sistema magnetico, ma «non è stato in grado di dire esattamente come funziona», precisa il Guardian. «Sia la mano che la protesi del pene sono rimovibili».

Il primo ministro - prosegue il Guardian - ha approvato il lavoro finito e ha fatto mettere la statua in una posizione di rilievo nella sua residenza ufficiale a Palazzo Chigi.

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Tags Correlati: AC.Il Guardian | Agence France Presse | Arte | Bbc | Dave Itzkoff | David Willey | Giambattista Tiepolo | Italia | John Hooper | Matteo Orfini | Pd | Sandro Bondi | Silvio Berlusconi |

 

«Non è la prima volta che Berlusconi viene accusato di interferenza con opere d'arte», aggiunge il quotidiano, ricordando che due anni fa furono velati i seni di un nudo di un affresco in bella vista dietro il premier durante le sue conferenze stampa. Si tratta del dipinto di Giambattista Tiepolo, «La Verità svelata dal Tempo».

«Il premier italiano migliora antiche statue romane» è il titolo della Bbc. Il primo ministro italiano - spiega il sommario - è sotto attacco per avere autorizzato quella che equivale a una chirurgia plastica su due statue romane di marmo. La didascalia in calce alla foto precisa che Berlusconi ha autorizzato personalmente il restauro.

«Gli esperti d'arte affermano che è privo di gusto ed esteticamente sbagliato sostituire parti del corpo mancanti». Quello che ha fatto arrabbiare gli amanti dell'arte, prosegue David Willey sulla Bbc, è che questo tipo di restauro estetico, realizzato su molte statue greche e romane dal XVII secolo in poi, non si usa più. Ma «il gusto di Berlusconi per il nudo perfetto ha trionfato sull'opinione degli esperti d'arte impiegati dal suo stesso ministero della Cultura».

L'Independent, sotto il titolo «Berlusconi ordina riparazione delle parti intime per statua», sottolinea che la statua del dio della guerra è stata restaurata in modo controverso con un nuovo pene di marmo, al costo di 70mila euro. Il Times fa un gioco di parole: «Berlusconi dà il benvenuto a un nuovo membro nel suo ufficio» e scrive che il nuovo pene è stato aggiunto «su insistenza» del primo ministro.

Il Daily Mail pubblica le foto delle statue prima e dopo l'intervento con il titolo: «Berlusconi spende denaro del contribuente per dare a statue romane finte mani e parti intime» ("privates" in inglese). «Berlusconi - ben noto per i propri interventi di chirurgia estetica, lifting facciali e trapianti di capelli - ha scioccato gli amanti dell'arte» con i suoi ritocchi alle sculture di Marte e Venere, scrive il tabloid britannico.

Cavalcando la polemica, il Daily Mail cita uno storico dell'arte inorridito («E' orribile… non si possono aggiungere pezzi come su un plastico») e la reazione tempestosa di Matteo Orfini del Pd («È assoluta follia. È come tornare al Medio Evo quando i regimi al potere facevano quello che volevano»).

Il ministro della Cultura Sandro Bondi e Berlusconi sono sotto tiro, ricorda il Daily Mail, per avere lasciato che Pompei si degradasse fino al crollo della Casa dei Gladiatori.

Nel suo blog d'arte sul New York Times, Dave Itzkoff interviene con un pezzetto intitolato «Statua di Marte e Venere di Berlusconi è rifatta intera». Il gruppo statuario che accoglie i visitatori a Palazzo Chigi è «un esempio mozzafiato di scultura classica romana, ma a certi osservatori sembrava incompleto», nota il critico. A Venere mancava una mano e al suo compagno, Marte, «mancava proprio la caratteristica che per qualcuno lo rendeva un così virile dio della guerra». Ma l'opera è stata restaurata e riportata alla sua «completezza anatomica».

Sui siti francesi è gettonata una notizia Afp dal titolo:«Silvio Berlusconi ridà il pene a Marte e le braccia a Venere» (Les Echos, Nouvel Observateur, Libération). Il premier ha restituito alle statue le loro membra «nonostante regole di restauro molto rigide». Per di più, il gruppo statutario ha ricevuto un trattamento «poco ortodosso»: è stato installato davanti a un fondale blu azzurro molto kitsch, una scelta dell'architetto personale del Cavaliere, Mario Catalano».

Già il trasferimento dal museo delle Terme di Diocleziano al luogo dove Berlusconi lavora aveva creato un po' di maretta, ricorda l'Afp. L'intervento, «domandato espressamente dal presidente del Consiglio e dal suo architetto, è in totale contraddizione con le regole drastiche» che in Italia riguardano opere così sensibili. Secondo queste regole, il restauro non dovrebbe ingannare lo spettatore e dovrebbe mostrare la differenza tra ciò che è originale e ciò che è stato restaurato.

E mentre il ministero della Cultura ha subito tagli drastici (-46% per il 2011) il costo di questo lifting (70mila euro) fa polemica, soprattutto dopo il crollo a Pompei.

Ma così è, «Quando Berlusconi si immischia d'arte» (titolo di Le Figaro). Il lancio dell'Afp è ripreso anche dal sito del quotidiano spagnolo El Mundo, mentre quello di El Pais pubblica un'Efe («Berlusconi ridà il pene a Marte e le mani a Venere»), con una frase attribuita a Berlusconi da La Repubblica: «Perché in Cina le sculture appaiono come nuove mentre alle nostre mancano braccia e teste? Completate quelle statue».

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