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Questo articolo è stato pubblicato il 27 novembre 2010 alle ore 20:24.
Il nero dona. Il noir ancora di più. E non a caso Courmayeur si veste di questo colore da 20 anni, dopo aver raccolto l'eredità del Mystfest targato Laudadio-Del Buono, Ricorda uno dei codirettori Giorgio Gosetti (con lui Marina Fabbri ed Emanuela Cascia) che nel 1991 "quando il festival fu fondato ci eravamo appena lasciati alle spalle il crollo del Muro di Berlino, la fine dichiarata della Guerra Fredda e della stagione stragista più cruenta".
Un momento di transizione sociale, civile e politica in cui il noir, il genere rappresentavano un modo innovativo, originale e allo stesso tempo classico per raccontare quel momento, quella trasformazione. «Col tempo il Noir sarebbe diventato lo specchio interpretativo della nostra epoca e l'Italia si sarebbe riconosciuta pienamente in questa moderna tradizione fino a produrre un'intera generazione di scrittori di qualità internazionale. Vent'anni dopo siamo dunque profondamente diversi, ma legati a un identico punto di partenza: fare dello spettacolo e dell'intrattenimento l'occasione di ricerca culturale e civile che ci trasforma e ci rende 'diversamente consapevoli»".
Sintesi perfetta di un festival che può avere un fumetto in "copertina" (la grande Julia, firmata da Berardi) sul proprio manifesto, ospitare grandissimi scrittori- di qui son passati tutti i "mostri" del genere, da Elmore Leonard a Lansdale passando per il mitico Bunker- come parlare della strage di Bologna con un incontro condotto, nel senso più ampio del termine, da Carlo Lucarelli e con un documentario work in progress di Matteo Pasi, Un solo errore- Bologna, 2 agosto 1980. Che può festeggiare i 5 anni di Fox Crime e una delle donne in nero più abili tra i romanzieri contemporanei, Patricia Cronwell, con una serie tv a lei dedicata. E poi ospitare Olivier Assayas e Michael Winterbottom, due maestri di cinema, che con Carlos e The killer inside me portano agli estremi i confini del genere: il primo racconta uno dei terroristi più controversi e originali del dopoguerra con un film fiume (per la tv francese), che sfiora le sei ore, il secondo la storia d'amore ma, soprattutto, di morte, in un triangolo formato da Casey Affleck, Jessica Alba (a un certo punto addirittura violentemente sculacciata) e Kate Hudson.