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Questo articolo è stato pubblicato il 06 dicembre 2010 alle ore 10:47.
Interno
Dei tre atti, è l'unico a svolgersi in un interno: la stanza di un appartamento al cui centro si erge un robusto tronco di frassino. L'albero non è lì a caso, perché già vi è infissa la spada, lasciata da Wotan, che solo Siegmund sarà in grado di svellere. Siegmund arriva alla stanza come sconosciuto, straniero, stanco di un lungo viaggio. Sieglinde lo accoglie e ristora. Fra i due scocca una familiarità naturale. L'arrivo del marito di lei, Hunding, coincide col disvelamento delle famiglie di appartenenza: i due sono nemici, l'indomani dovranno battersi. Avanza la notte. Sieglinde addormenta con una pozione lo sposo e può incontrare di nuovo Siegmund: luna, porta spalancata, profumo di primavera. I due si amano, riconoscendosi fratelli gemelli sul duetto notturno «Du bist der Lenz», «Tu sei la primavera», il momento più languido e appassionato dell'opera. Siegmund riesce a estrarre la spada dal tronco. I due progettano di partire. L'atto si chiude sul grido di lei.