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Cultura-Domenica Musica

Cavalcata contro l'Europa

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Questo articolo è stato pubblicato il 06 dicembre 2010 alle ore 10:27.

Quando ascoltiamo La Walkiria, dobbiamo ricordare che l'obiettivo di Wagner era sferrare una violenta critica alla borghesia dell'Ottocento. Wagner era ferocemente contro il proprio tempo, ne lamentava la stanchezza, la fine dei valori. Quando ascoltiamo Walkiria dobbiamo partire da qui e poi chiederci: cosa avrebbe detto Wagner del nostro tempo? Perché la dimensione di Wotan è quella di essere lo specchio del presente, sempre. La sua crisi testimonia i valori in cui non crediamo più: la politica, la religione, le forme di vita sociale. La famiglia patriarcale che Wotan rappresenta è specchio dell'Europa in cui viviamo: incestuosa, perché chiusa entro confini che per proteggerci ci imprigionano. Questo è l'incesto.

Nel primo atto di Walkiria siamo nella casa di Hunding. Lui e sua moglie vivono secondo un rapporto sancito dalla legge, ma privo di amore.Qui Siegmund e Sieglinde si riconosceranno fratello e sorella, si ameranno. Le due coppie sono opposte. Nella scenografia del primo atto, attraverso una proiezione, viene suggerito sullo sfondo lo spazio di una stanza. Ma è solo un'illusione: lo spazio di Hunding, che tiene prigioniera Sieglinde, è un mondo bidimensionale, senza profondità, senza interiorità emotiva. Le attività e gli oggetti quotidiani sono proiettati sulla superficie bidimensionale della casa: la coppia è prigioniera di un mondo virtuale, che rappresenta solo bisogni essenziali.

Al centro della scena invece, di riflesso alle posizioni dei cantanti, ho usato immagini che cambiano, passando dalle situazioni quotidiane allo spazio mentale dei protagonisti. Qui le proiezioni materializzano i caratteri, i pensieri, in continua evoluzione. Corrispondono al Leitmotiv wagneriano, alle sue modificazioni. Però questo mio uso delle nuove tecnologie rappresenta anche una critica a come noi oggi le utilizziamo. Ad esempio, nella comunicazione, abbiamo sostituito la tecnologia alla forza originale del linguaggio. Così Siegmund e Sieglinde, alla fine del primo atto, vogliono fuggire da questo mondo virtuale. Cercano una vita più autentica. Ma non esiste una reale via d'uscita. Perciò si perdono nei boschi dell'informazione digitale.

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Sopra la casa sta appesa una sfera, la stessa che nell'Oro del Reno rappresentava il sole: qui è la luna. I due fratelli si riconoscono al suo chiarore. In contrasto con il sole, che simboleggia l'oggettività, la luna con la sua luce più diffusa è simbolo di sentimenti più soggettivi. Ritornerà, nel secondo atto: e sarà il mondo. Perché il mondo degl i uomini e quello degli dei sono l'uno specchio dell'altro: sempre più gli dei sono tormentati, guidati e acciecati dalle loro stesse emozioni. Il Ring può essere anche visto come una soap-opera.

La sua rete complessa di intrighi famigliari coinvolge marito e moglie, vecchie e nuove generazioni. Wagner aveva alle spalle il modello della mitologia greca. Ma anche la famiglia borghese dell'Ottocento, nella lettura di Wagner, ha connotati tragici. La giovane generazione (Brünnhilde, Siegmund, Sieglinde) tenta di liberarsi dall'immobilismo che paralizza la società borghese.I giovani vogliono un mondo di relazioni nuove: ai matrimoni privi di amore contrappongono un amore ribelle e una profonda voglia di vivere. I sentimenti che li uniscono e li attraggono sono compassione, amore, passione, lealtà. Valori alternativi a una società dominata da calcolo, denaro, proprietà, competizione. Nel 1854, Wagner così scriveva a proposito di Wotan: «Dopo aver abbandonato Brünnhilde, Wotan è poco più di uno spirito estinto: può solo stare a osservare invano il suo fine ultimo, lasciare che le cose seguano il loro corso, senza poter intervenire in alcun modo; per questo anche lui è diventato un Wanderer.

Guardatelo bene! Appare proprio come noi: è l'essenza della moderna intelligencija. Mentre Siegfried è l'uomo del futuro, al quale aspiriamo ». Wagner identificava se stesso e l'uomo moderno con Wotan. La caduta di quest'ultimo è il prezzo da pagare per la nascita della nuova razza. Ma a Siegfried, l'uomo nuovo,manca la capacità di scegliere il giusto corso dell'azione: non è uncaso che egli dimentichi il suo passato con Brünnhilde. Il XX secolo ci ha insegnato che la combinazione tra «agire» e «creare una nuova razza» ha portato a catastrofi umane incalcolabili. Come nel Ring, il nostro mondo è un universo guerriero e colmo di orrore, di miseria. Il grande conflitto sul destino di Siegmund si svolge sullo sfondo della guerra cosmica tra Wotane l'esercito dei Nibelunghi di Alberich. Il destino di Wotan è avvinto in una rete di interessi, leggi e relazioni. Nel culmine della sua disperazione, egli grida a Brünnhilde: «Mi ritrovo preso/nei miei lacci/io il più servo di tutti!». «Ich Unfreiester aller»: Wotan non è più libero.

Al contrario: lo è meno di tutti. L'unica che sfugga a questo corso fatale è Brünnhilde. Per il suo amore, la sua saggezza. Paga però per questa sua libertà un prezzo molto alto. Wotan si confida con lei al centro, nel secondo atto. Qui il Walhalla è diventato una specie di «gated community», una zona residenziale privata che protegge se stessa escludendosi dal mondo esterno.

Perciò il Walhalla ha la stessa atmosfera claustrofobica della casa diHunding: è protetto da un muro, filari di lance, diverse statue equestri. In un primo momento i cavalli possono sembrare monumentali, eroici.A uno sguardo più attento, però, si vede che sono fatti diframmenti di altri cavalli: sono relitti, non cavalli da battaglia, forti e sani. Stanno già annunciando che, nel terzo atto, li vedremo portare i corpi dei guerrieri morti, trasportati dalle Walkirie nel Walhalla. La guerra è sempre presente e visibile, anche se non esplicitamente menzionata. Wagner nel libretto la chiede come tempesta. Ma la tempesta è simbolo di uno sconvolgimento dell'ordine.

La seconda parte del secondo atto è ambientata in una foresta, costituita da linee verticali, così numerose che riempiono l'intera scena. Il bosco è una massa di lance: perde la sua materialità, diventa una realtà virtuale. Il bosco è un universo di dati elettronici frammentati, rappresenta i codici divini e le leggi, diventate unlabirinto e una prigione per gli esseri umani. La foresta è lo sfondo per il gesto di ribellionedi Brünnhilde a Wotan. E per il tragico duello tra Siegmund e Hunding: alla fine dell'atto due delle lineedel bosco-lancia diventano rosse. Entrambi i guerrieri sono morti. Le due linee si moltiplicheranno nel terzo atto: l'universo sta cadendo a pezzi. Wotan colloca Brünnhilde addormentata in un cerchio di luce,eco del focolare del primo atto, dove Siegmund e Sieglinde parlarono tutta la notte. Nel mezzo del fuoco Brünnhilde si alza, come una statua di marmo. Ma anziché richiamare la divinità ci racconta che d'ora in avanti il futuro degli dei dipende dalle azioni degli uomini.

Guy Cassiers è regista della nuova «Tetralogia» della Scala (Conversazione raccolta da Carla Moreni)

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