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Questo articolo è stato pubblicato il 08 dicembre 2010 alle ore 22:32.
L'Italia e gli italiani fanno capolino nella consueta inchiesta sui libri più belli dell'anno compilata per il «TLS» (The Times literary supplement) da scrittori del calibro di Nadine Gordimer o A.S. Byatt, filosofi come Martha Nussbaum o Thomas Nagel, storici divulgatori come Felipe Fernández-Armesto e noti critici d'arte, letteratura, poesia. Classifica che spesso incorona solo i nostri classici.
Il rosa Tiepolo (Adelphi) di Roberto Calasso, ha raccolto il plauso dello scrittore, politico conservatore ed ex direttore del «TLS» Sir Ferdinand Mount. «Ha una forma unica», e ha la capacità «di farci esplorare insospettate profondità dell'artista e di avvicinarci alla comprensione di perché Tiepolo è il nostro ultimo maestro della tradizione classica». «Tiepolo era sempre stato visto come un superficiale, un grande virtuoso dell'affresco. Invece era un pittore molto complicato e affascinante» spiega Calasso, che si è molto soffermato sulle sue incisioni, gli Scherzi e i Capricci: «sono misteriose, di difficile interpretazione, tanto che normalmente gli storici dell'arte le rifuggono. Nel mio libro diventano centrali. Sono di strepitosa bellezza e sono un caso assolutamente unico nella storia delle incisioni, sono collegate l'una con l'altra, vi si trovano personaggi ricorrenti, impegnati in cerimonie indecifrabili». «Tiepolo - continua - viene spesso visto come un pittore volto al passato, l'ultimo esponente della pittura veneta, invece è un pittore di estrema modernità».
Entusiasta anche la giornalista Keith Miller, che ne elogia l'eleganza letteraria, e che trova che condivida con il soggetto trattato l'esaltante euforia dell'improvvisazione, della velocità nell'esecuzione («Tiepolo era infatti famoso per gli affreschi» chiarisce Calasso).
Felipe Fernández-Armesto ha invece molto apprezzato il saggio dello storico Paolo L. Bernardini Le rive fatali di Keos: il suicidio nella storia intellettuale europea da Montaigne a Kant (Fondazione Ariodante Fabretti) e - forte dei suoi studi sulla storia del cibo - anche un volume del cuoco Fabio Picchi Senza vizi e senza sprechi. La virtù in cucina e la passione degli avanzi (Mondadori). Rivaluta il catalogo d'arte, «troppo spesso percepito come effimero alla stregua della mostra che commemora», Mary Beard, professoressa di Cambridge e critica del «TLS» per tutto quel che concerne i classici. Si riferisce a I giorni di Roma. L'età della conquista (Skirà), volume che ha accompagnato un'esposizione ai Musei Capitolini di Roma e contiene «eccellenti saggi sulla cultura romana del primi due secoli a. C. e splendide foto di opere note e meno note, tra cui splendide sculture di terracotta scoperte negli anni 50 in una villa in Abruzzo».