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Cultura-Domenica Arte

Londra sceglie Tiepolo e Roma

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Questo articolo è stato pubblicato il 09 dicembre 2010 alle ore 06:40.

L'Italia e gli italiani fanno capolino nella consueta inchiesta sui libri più belli dell'anno compilata per il «TLS» (The Times literary supplement) da scrittori del calibro di Nadine Gordimer o A.S. Byatt, filosofi quali Martha Nussbaum o Thomas Nagel, storici divulgatori come Felipe Fernández-Armesto e noti critici d'arte, letteratura, poesia. Classifica che spesso incorona solo i nostri classici. Il rosa Tiepolo (Adelphi), di Roberto Calasso, ha raccolto il plauso dello scrittore, politico conservatore ed ex direttore del «TLS» Sir Ferdinand Mount. «Ha una forma unica», e ha la capacità «di farci esplorare insospettate profondità dell'artista e di avvicinarci alla comprensione di perché Tiepolo è l'ultimo maestro della tradizione classica». «Giambattista Tiepolo era sempre stato visto come un superficiale, un grande virtuoso dell'affresco. Invece era un pittore molto complicato e affascinante» spiega Calasso, che si è molto soffermato sulle sue incisioni, gli Scherzi e i Capricci: «Sono misteriose, di difficile interpretazione, tanto che normalmente gli storici dell'arte le rifuggono. Nel mio libro diventano centrali. Sono di strepitosa bellezza e sono un caso assolutamente unico nella storia delle incisioni, sono collegate l'una con l'altra, vi si trovano personaggi ricorrenti, impegnati in cerimonie indecifrabili». «Tiepolo – continua – è spesso visto come un pittore volto al passato, l'ultimo esponente della pittura veneta, invece è un artista di estrema modernità». Entusiasta anche la giornalista Keith Miller: ne elogia l'eleganza letteraria e trova che la scrittura condivida con il soggetto trattato l'esaltante euforia del l'improvvisazione, della velocità nel l'esecuzione.
Felipe Fernández-Armesto ha invece molto apprezzato il saggio dello storico Paolo L. Bernardini Le rive fatali di Keos: il suicidio nella storia intellettuale europea da Montaigne a Kant (Fondazione Ariodante Fabretti) e – forte dei suoi studi sulla storia del cibo – anche un volume del cuoco Fabio Picchi Senza vizi e senza sprechi. La virtù in cucina e la passione degli avanzi (Mondadori). Rivaluta il catalogo d'arte, «troppo spesso percepito come effimero alla stregua della mostra che commemora», Mary Beard, professoressa di Cambridge e critica del «TLS» per quel che concerne i classici. Si riferisce a I giorni di Roma. L'età della conquista (Skirà), volume che ha accompagnato un'esposizione ai Musei Capitolini di Roma e contiene «eccellenti saggi sulla cultura romana del primi due secoli a. C. e splendide foto».

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Tags Correlati: Adelphi Edizioni | Cultura | Einaudi | Fondazione Ariodante Fabretti | Giambattista Tiepolo | Italia | Keith Miller | Martha Nusasbaum | Mary Beard | Mondadori | Nadine Gordimer | Richard Toye | Roberto Calasso | TLS | Università di Cambridge

 

Nessun romanziere o poeta italiano vivente è stato selezionato. La Puglia degli anni 30 è però protagonista di un saggio di John A. Davis The jews of San Nicandro (Yale university press) sull'improbabile storia vera di un contadino cattolico che, dopo un sogno, si converte al giudaismo e converte i suoi impoveriti compaesani fronteggiando l'ostilità del fascismo e del Vaticano, e anche la riluttanza dei rabbini. Diventeranno parte del popolo di Israele, dove ancora si trovano alcuni discendenti.
Nadine Gordimer ha consigliato Punto Omega (Einaudi), di Don DeLillo, un romanzo «corposamente vivo» e il meno noto poeta Ikeogu Oke (Salutes Without Guns, Manila). Martha Nusasbaum suggerisce il complesso ritratto di Churchill tracciato da Richard Toye in Churchill's emipire: the world that made him and the world he made (Macmillan). Lo statista è descritto come un odioso razzista (derideva Gandhi ed era convinto dell'incapacità di autogovernarsi di indiani e africani), ma anche come un uomo con un sincero attaccamento alla libertà politica e alle istituzioni liberali che resistette coraggiosamente sia al fascismo sia al comunismo. Thomas Nagel, in fine, è rimasto colpito dal memoir di Edmund White City Boy (Bloomsbury) che racconta la vita dei gay nella New York degli anni 60 e 70.
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