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Questo articolo è stato pubblicato il 09 dicembre 2010 alle ore 06:41.
Chiara Beghelli
Dopo Berlino e Londra, sarà Roma la prossima tappa del tour di Andris Nelsons, uno dei più giovani e promettenti direttori d'orchestra in circolazione. Lettone, 32 anni, da due è direttore musicale dell'Orchestra Sinfonica della città di Birmingham.
A Roma, dove debutterà all'Accademia Santa Cecilia l'11, il 13 e il 14 dicembre, proporrà un programma con Beethoven (Overture dell'opera Le Rovine di Atene), Mozart (con la Sinfonia n. 41 Jupiter) e la Quarta sinfonia di Mahler.
Come giudica lo stato di salute della musica classica?
La crisi economica purtroppo si riflette anche nei concerti: i governi tagliano i fondi, il pubblico cerca di risparmiare. Solo nei prossimi vent'anni capiremo quali saranno le conseguenze di tutto ciò.
In Italia il dibattito sui tagli alla cultura è acceso, soprattutto dopo che il nostro ministro dell'Economia ha detto che «la cultura non si mangia»...
Non si può tagliare sul futuro. Dire una cosa del genere è sbagliato, perché si segnano le prossime generazioni. Così i governi rischiano di creare un vuoto emozionale nelle persone.
Cosa pensa di quei musicisti che accettano di diventare testimonial pubblicitari?
Intende i pianisti che fanno spot per gli orologi? No, non sono d'accordo. Con la sponsorship spesso si rischia di mettere la musica in secondo piano. Secondo me è il settore pubblico che deve sovvenzionare la cultura, per esempio come accadeva fino a 30 anni fa e come accade ancora in Germania e nelle nazioni nord europee. Non mi piace invece il sistema americano, dove tutto è privato.
I giovani non si vedono spesso ai concerti. Come si possono coinvolgere di più?
In effetti la maggior parte dei volti in sala appartiene a quaranta-cinquantenni, forse perché la musica classica impari ad apprezzarla da adulto. Credo che sia necessario coinvolgere le scuole, portare ai concerti i ragazzi, soprattutto i più piccoli. Anzi, renderei lo studio della musica obbligatorio come la matematica.
Cosa fa nel tempo libero?
Purtroppo non ne ho molto. Quando posso guardo la tv, mi piacciono i film. Ma soprattutto lo uso per studiare nuove partiture.© RIPRODUZIONE RISERVATA