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Cultura-Domenica Arte

451 rilancia le grandi firme della NY Review of Book in Italia

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Questo articolo è stato pubblicato il 11 dicembre 2010 alle ore 16:13.

Bastano due minuti e ventun secondi per suggerire la lettura di Cent'anni di solitudine di Gabriel García Márquez? Attraverso un video diffuso su YouTube forse sì. Basta cercarne il booktrailer, prima di recarsi in libreria. Oppure vederne la videorecensione, per scegliere se acquistarlo. A scommettere oggi su queste nuove forme di comunicazione è una piccola casa editrice tutta italiana, in partnership con una delle più autorevoli riviste culturali al mondo, la «New York Review of Books», pubblicata oltreoceano da Rea S. Hederman.

A incarnare la sfida è la nuova rivista «451», al suo battesimo nelle librerie italiane da lunedì prossimo. Con questo progetto la casa editrice bolognese Econometrica intende «unire il passato cartaceo al futuro virtuale», racconta il professore Giorgio Celli, una delle firme italiane che hanno lavorato al primo numero. «Si tratta di un prodotto che non si legge soltanto, ma allo stesso tempo ti parla. Non solo attraverso delle figure, ma pure con immagini in movimento», aggiunge Celli. Al cartaceo, infatti, si aggiungono i contenuti del sito internet, dove oltre a poter consultare la rivista online, vengono pubblicati brevi video dal sapore letterario.

Da tempo le nuove generazioni di lettori vanno a caccia di informazioni su più canali: booktrailer e videorecensioni si diffondono online, in via del tutto sperimentale, il più delle volte improvvisata. A seguirne da sempre l'evoluzione è stato Roberto Quagliano, caporedattore e direttore multimediale di «451»: «Ho sempre lavorato per la televisione – racconta –, ho prodotto diverse videoletture utilizzando testi letterari oppure articoli, recitati al ritmo di immagini suggestive oppure "affini"».

Quella di Roberto, con un passato da artista concettuale alle spalle, è una vera e propria passione: «Leggevo gli articoli degli scrittori americani e il loro tipo di scrittura mi aveva colpito particolarmente per la sintonia con il video. Il modo di scrivere anglosassone sembra fatto su misura: nel gruppo di autori della «New York Review», sia che parlino di letteratura, di scienza o di politica, c'è sempre una commistione tra elementi espressivi e informativi. Ad esempio l'attacco di un articolo sull'evoluzionismo, seppur molto lungo e approfondito, richiama un episodio di vita dell'autore, unisce l'analisi all'esperienza». Fedele lettore della storica Rivista dei Libri, l'edizione italiana della «New York Review of Books» diretta da Pietro Corsi, quando viene a sapere che sta per chiudere, Roberto avvia una fitta corrispondenza con gli Stati Uniti: l'obiettivo è convincere l'editore americano ad affidargli il progetto di rilanciare l'edizione cartacea attraverso brevi video letterari.

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Tags Correlati: Andrea Segrè | Arte | Coree | Gabriel García Márquez | Giorgio Celli | Italia | Pietro Corsi | Ray Bradbury | Rea S. | Roberto Quagliano | Stati Uniti d'America |

 

Nella Grande Mela Roberto incontra Rea S. Hederman al numero 435 di Hudson Street, sede della nota rivista culturale: «Prima di incontrarci aveva visto i nostri video e gli erano piaciuti molto – racconta –. Ci vedevano un po' piccolini come editori, ma da tempo in redazione si parlava di ebook. Loro stanno ancora studiando come approcciarsi ai reader digitali, ma hanno deciso di appoggiarci pienamente. Vogliono vedere i nostri risultati». La rivista «451» eredita così l'esperienza della «Rivista dei Libri», la cui pubblicazione è stata interrotta a giugno, con la possibilità di utilizzare tutti gli articoli pubblicati sul l'edizione americana. «Per i diritti video dobbiamo chiedere ogni volta l'autorizzazione al l'autore del pezzo – aggiunge Roberto – ma speriamo che dopo i primi si possa avviare una piena collaborazione».

«451», dunque, si presenta come una piattaforma sperimentale «che attraverso l'uso di più strumenti mediatici intende raggiungere un pubblico più ampio di lettori», precisa il noto politologo dell'università di Bologna, Gianfranco Pasquino, a cui è stata affidata la direzione. Sul primo numero compaiono firme come quella di Celli, oppure del professore di politica agraria Andrea Segrè, al fianco di una decina di autori americani della «New York Review». Si parla di unità d'Italia, del Risorgimento, della guerra tra le due Coree, della rivoluzione iPad. E poi si passa ai temi scientifici: biodiversità e darwinismo.

Per concludere con un ricordo della beat generation e del grande Chopin, a duecento anni dalla sua nascita. Alla fine dell'articolo, in basso, un codice QR inquadrabile con la fotocamera di uno smartphone consente di scaricare sul telefonino di nuova generazione il video "letterario" correlato al pezzo. Del resto il nome della rivista, il numero 451, rimanda chiaramente al romanzo fantascientifico di Ray Bradbury, quindi al conflittuale rapporto dei "vecchi" libri in favore di nuovi mezzi di comunicazione. In questo caso, però, lo scopo non è bruciare la carta, ma semmai rafforzarne i contenuti.

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