Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 12 dicembre 2010 alle ore 16:58.
Un consiglio banale per i regali di Natale: Il secolo breve di Eric Hobsbawn. Proprio all'inizio di quello che forse è il più celebre libro di storia del Novecento, Hobsbawn riconosce che la trasformazione più importante che ha avuto luogo nel secolo appena passato è la rivoluzione femminile, il radicale cambiamento della condizione della donna: magari inavvertito perché si è svolto in un lungo processo, ma difficile da non ammettere nemmeno oggi. Così, se per la prima volta in Italia a capo di Confindustria e del più importante sindacato ci sono due donne, potremmo forse domandarci perché abbiamo dovuto aspettare così tanto.
Ma questo consiglio potrebbe rivelarsi utile anche per un altro motivo. È interessante notare un elemento significativo nelle classifiche della saggistica degli ultimi anni: sono praticamente scomparsi dai primi posti nelle vendite i libri di teoria, i testi universitari, i saggi veri e propri; sostituiti da libri di divulgazione, da libri di pseudo-varia, da raccolte di articoli giornalistici. Nella settimana che va dal 15 al 21 novembre, per fare un esempio campione, nei primi venticinque posti, non c'è un solo titolo straniero, c'è solo un ventiquattresimo posto occupato da una donna, e praticamente non c'è un solo libro che abbia un profilo accademico tout-court. Ai linguisti si sono sostituiti Zagrebelski e Carofiglio; ai professori di letteratura Citati e Augias; agli storici Aprile, Bruno Guerri, Pansa, Gramellini, Vespa.
Passiamo a un secondo consiglio. Nemmeno questa è una novità, ma un libro del 2009: Essere maschi di Stefano Ciccone, uscito un po' in sordina per una lodevole, storica casa editrice torinese, Rosenberg & Sellier. Mentre intorno a noi vediamo apparire nuove figure sociali (padri separati che creano associazioni per aver riconosciuti pari diritti nella tutela dei minori, gruppi di autocoscienza maschile che si formano in tutta Italia, padri che con sempre maggiore frequenza chiedono un congedo parentale alla nascita dei figli, un'embrionale ma costante diffusione dei men's studies in tutta Italia...), c'è qualcuno come Ciccone e il suo collettivo maschileplurale che pone in modo molto intelligente e autocritico la priorità di una «questione maschile» all'ordine del giorno dell'agenda politica italiana.