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Questo articolo è stato pubblicato il 24 dicembre 2010 alle ore 12:07.
Raccolta di lettere che tra il 1814 e il 1816 Benjamin Constant spedì a Juliette Récamier, campionessa del minuetto amoroso e dama capace di accendere i languori di un' intera folla di spasimanti, "Anche gli angeli hanno la loro crudeltà" accende un faro sul retropalco privato dell'attività del grande politico e intellettuale losannese. E, tra minacce di duelli, paturnie adolescenziali, confessioni, lacrime che sgocciolano sulla pagina, speranze e disillusioni, Constant, la cui vita al massimo fu sempre improntata allo sturm und drang più sfrenato, compila in un biennio un vero carteggio sentimentale che rivaleggia con "Le relazioni pericolose" piegando la sua grande penna nelle più raffinate.
Benjamin Constant, Anche gli angeli hanno la loro crudeltà, Armando Dadò