Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 27 dicembre 2010 alle ore 14:21.
Terre estreme, luoghi (quasi) inaccessibili, avventure nei luoghi più freddi del mondo. Ecco tre libri pubblicati quest'anno che raccontano di esperienze ai confini e un volume di suggerimenti per viaggi stravaganti, ma possibili.
Storie antiche e nuove di avventure polari
«Infine, il Polo. La ricompensa di tre secoli di ricerche. Il mio sogno e la mia meta per vent'anni. Finalmente mio!» scrisse il comandante Robert Peary, il 6 aprile 1909, quando affermò di aver raggiunto per primo, o per secondo, l'elusivo punto geografico. «Il Polo Nord è certo uno strano oggetto del desiderio – afferma Jon E. Lewis, curatore di Alla fine del mondo, in libreria da giovedì –: Non vi si trova nulla, a eccezione di uno strato di ghiaccio galleggiante spesso cinque metri e, forse, qualche uccello migratore, poiché nemmeno gli orsi polari si avventurano a cacciare a una distanza di 725 chilometri dalla terraferma». Eppure il vertice della calotta boreale, così come quello della calotta australe, continua a calamitare l'interesse degli uomini, pronti a pagare con la vita l'avventura in questi deserti di gelo. Alla fine del mondo è una raccolta di racconti firmati da esploratori di luoghi estremi, ottocenteschi, novecenteschi o contemporanei. A Nord troviamo per esempio il resoconto della discussa conquista del polo di Frederick A. Cook, del 1908; Knud Rasmussen che ricorda un incontro con gli eschimesi; Umberto Nobile a bordo del dirigibile Italia; le imprese del "sorvolatore" Richard E. Byrd, sia a Nord sia a Sud e la circumnavigazione polare di Ranulph Fiennes. A Sud le indimenticabili imprese di Ernest Shackleton (la conquista del punto più a sud del 1908-09, la perdita dell'Endurance, il viaggio nella Georgia australe); il sorpasso di Roald Amundsen, che soffiò a Scott il primato; le riflessioni sul riscaldamento climatico del giornalista David Helvarg, nel 1999 e la pazza nuotata di Lynne Cox, nel mare antartico.
"Alla fine del mondo. Le grandi avventure polari" - a cura di Jon E. Lewis - Newton Compton, pagg. 528, 18,90
Nelle terre selvagge
La biologa Erin McKittrick ha percorso con il marito seimila chilometri nelle terre selvagge del Canada nordoccidentale e dell'Alaska. Quattro stagioni spostandosi a piedi, in canotto o sugli sci da Seattle alle isole Aleutine, alla scoperta del meraviglioso equilibrio precario di luoghi estremi e disabitati. Il vento feroce, gli iceberg, i colori struggenti dei tramonto ma anche le zone devastate dalla deforestazione, dallo sfruttamento minerario, e gli incontri occasionali con le popolazioni locali, le balene, gli alci, gli orsi e i leoni marini.