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Questo articolo è stato pubblicato il 02 gennaio 2011 alle ore 14:54.
Una nuova classe politica
Mi auguro solo che tutto il popolo italiano si svegli e reagisca, per sostenere il cambiamento della classe politica. Scegliamo persone nuove, competenti, ma sopratutto non ricattabili. Solo così i nostri figli e nipoti avranno un futuro decente.
giannisandra
Serve un leader in cui credere
Nel caso nel 2011 si vada al voto, vorrei una cosa eclatante tipo stella cometa che mi indichi a quale personaggio o partito dovrò affidare la mia preferenza. Se guardo chi c'è adesso, manderei a casa: chi usa la politica per soddisfare i propri bisogni; chi usa la politica per tutelare i propri interessi (e dei pochi intimi); chi mette al primo posto gli elettori e non le persone; chi non ha idee ma usa quelle degli altri; chi parla perché deve parlare ma non sa che cavolo dire; chi usa la politica per sentirsi realizzato; chi si realizza nella politica dopo aver fallito in altri settori; chi non compra e chi non si vende; chi si sente importante a usare la politica; chi si sente politico efficiente e in realtà non vale niente; chi dice «bisogna tutelare la gente e i lavoratori» ma prima tutela se stesso... Caspita, mi si è già svuotato il Parlamento!!!
beppefin55
Basta al precariato giovanile
Il mio augurio per il 2011 è che in Italia si trovi una soluzione al precariato giovanile. Auguro a tutti i 25-30enni di trovare un lavoro dignitoso e soddisfacente che permetta loro di fare progetti per il futuro. Un diritto finora negato ai giovani, costretti a vivere ancora con i genitori o in case condivise con altri ragazzi, costretti a rinunciare a vedere il mondo per mancanza di soldi, costretti a non sposarsi per mancanza di stabilità e a non fare figli per paura del futuro. Un paese che non permette ai suoi giovani di scommettere su se stessi è un paese destinato al fallimento? Buon anno a tutti.
lostandfound
Allegria e voglia d'innovare
Riportare un po' di allegria, voglia di fare e di innovare tra la gente, fregandosene di politici, politicanti, sindacati e sindacanti che hanno perso di vista il quotidiano, sperando che qualcuno capisca che per essere competitiva l'Italia non deve cinesizzarsi come qualcuno vorrebbe fare credere. E poi di bere più vino, che ci sta sempre bene!