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Questo articolo è stato pubblicato il 04 gennaio 2011 alle ore 12:31.
Da più di sessant'anni è sulle scene, da quando ragazzino fece la comparsa all'Opéra di Parigi. È passato al fianco di tanti nomi importanti, della letteratura e della musica. Per esempio di quel "Le jeune homme et la mort" che, merito anche di Jean Cocteau, poco più che ventenne lo rese subito famoso. Ma è "Carmen" la creazione che egli stesso reputa più importante. Perché con essa Roland Petit, per la prima volta, riuscì ad adottare un linguaggio nuovo, moderno, controcorrente, col quale usava il corpo umano in modo insolito, scavalcando l'accademia.
È la "Carmen" che, nel 1949, al Prince's Theatre di Londra, lo consacrò come coreografo e lanciò una nuova stella: Zizi Jeanmarie, moglie e musa dalle lunghe gambe, splendida interprete dell'inafferrabile mito femminile. Molte le interpreti che si sono via via susseguite, da Viviana Durante ad Alessandra Ferri, a Sylvie Guillem. Poche si sono avvicinate al modello. Ecco ora Polina Semionova, prima ballerina dello Staatsballet di
Berlino, nel ruolo della femme fatale nella "Serata Roland Petit" che ha aperto la stagione dei balletti all'Opera di Roma, incarnare la donna libera e tentatrice della novella di Mérimee. La sua interpretazione, nell'irriverente rivisitazione di Petit della
celebre vicenda immortalata dalla musica di Bizet,gronda passionalità pur nella stilizzazione della coreografia e delle bellissime scenografie di Antoni Clavé. Ad accompagnare la sua sensuale eleganza c'è l'inglese Robert Tewsley nel ruolo di don José,del quale Petit ne fa un triste ed affascinante gentiluomo che si lascia irretire da una banditesca combriccola. José seduce Carmen e interpreta con lei uno dei più straordinari e passionali passi a due della storia del balletto, corpi voluttuosi che si inseguono e si avvinghiano, trasformandosi in lottatori. Quando lui la uccide accade come in un
confronto da corrida. Ne esce trionfatore con un lancio festoso di cappelli che provengono dall'arena. Sfrenato e insolente il balletto si adegua ai tempi: sigaraia e banditi stanno tra il punk e West Side Story. E non mancano sigarette e maliziose guepiéres. Non si prescinde però dalla Spagna, da Siviglia, da Merimèe e da Bizet, dalla cui celebre partitura Petit estrapola alcuni significativi brani accostandoli liberamente in un collage musicale. Ecco allora Petit smontare con stile impeccabile la mitologia della bella gitana e del soldato