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Questo articolo è stato pubblicato il 17 gennaio 2011 alle ore 08:52.
Nessuna statuetta per l'Italia, alla 68esima edizione dei Golden Globes che si è celebrata a Beverly Hills: «Io sono l'amore» di Luca Guadagnino è stato superato dalla danese Susanne Bier e il suo «Un mondo migliore» che si è aggiudicato il premio per il miglior film in lingua straniera.
La serata del prestigioso riconoscimento dell'Hollywood Foreign Press - l'associazione che riunisce i giornalisti stranieri a Los Angeles - ha visto trionfare il film sulla nascita di Facebook, «The Social Network» che ha portato a casa il premio più importante, quello per il miglior film drammatico, oltre a vincere i Golden Globes per il miglior regista, David Fincher, per la miglior sceneggiatura e per la migliore colonna sonora. Il produttore del film Scott Rudin ha così commentato il successo ottenuto ai pre-Oscar: «Per i giovani di tutto il mondo Mark Zuckerberg è una rock star. Si batte ogni giorno per quello in cui crede e questo credo funziona ad ogni latitudine».
Grande favorito della serata, «Il discorso del re« di Tom Hooper non è stato in grado di trasformare le sue sette nomination in altrettanti trofei, e si è dovuto accontentare del premio per il migliore attore drammatico a Colin Firth, che dal palco ha ringraziato la moglie italiana Livia (Senza di te, la giornata non ha senso ha dichiarato commosso). Natalie Portman ha convinto nella sua interpretazione di una ballerina anoressica in «Black Swan», strappando il globe per la migliore interpretazione femminile.
Fra gli attori brillanti, ha vinto Paul Giamatti per «La versione di Barney», mentre nessun premio è andato al fascinoso Johnny Depp, forte di due candidature, per «Alice nel paese delle meraviglie» e «The Tourist». I Golden Globes, considerati l'antipasto degli Oscar, la cui cerimonia si svolgerà il 27 febbraio al Kodak Theater di Hollywood.