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Questo articolo è stato pubblicato il 22 gennaio 2011 alle ore 15:48.
Brundibar è una fiaba per bambini con tanto di animali parlanti e un gioioso coro finale su la libertà dove si fa fatica a mantenersi lucidi durante quest'ultimo canto. Mentre risuona quell'allegria terribile, la regista ci fa sentire lo sferragliare del treno, quell' ultimo viaggio ci proietta in scena una sequenza agghiacciante di nomi età e luogo del martirio, sono i nomi dei bambini che eseguirono Brundibar (lo strimpellatore) a Terezin.
La commozione diventa incontenibile mentre l'immagine del pupazzo posato con l'estremo gesto d'amore dall'ultima bambina sul mucchio di abiti ed effetti personali lasciati dai piccoli condannati come un senso quasi di sacra rappresentazione . Perché «Brundibar»,operina per bambini scritta nel 1939 da Hans Krasa fu rappresentata a Terezin, la cittadina cèca divenuta capo di concentramento per bambini ebrei. Nonostante l'origine così dolorosa, «Brundibar» è ancora oggi una bella fiaba musicale, che fa pensare i grandi ed i bambini. E' la storia di due fratellini poveri, Aninka e Pepicek, che cercano il denaro per comprare del latte alla mamma malata, ostacolati dal cantastorie Brunbibar, che arriva a rubare loro i soldi raccolti. La finale vittoria è però dei piccoli: «La guerra è vinta ormai, sconfitto è Brundibar».
Questo frammento di dolore e di speranza torna a vivere in un dvd dove è stato filmato lo spettacolo andato in scena al Piccolo Teatro del Comunale di Firenze nel febbraio 1997, allestito dagli straordinari ragazzi dalla Scuola di Musica di Fiesole con la regia lieve e toccante di Marina Bianchi, la direzione di Arnold Bosman e la regia cinematografica di Valerio Finessi, che prima dell'operina di Krasa ha scritto e diretto un breve cortometraggio «La ragazza di Terezin», che attraverso un racconto di finzione racconta il dramma della morte di centinaia di migliaia di bambini nei campi di concentramento nazisti.
Questo Brundibar, proposto dall'Associazione Musica Rara, è stato realizzato grazie alla sensibilità della Coop, della Fondazione Cariplo, contiene anche gli interventi di due personalità della cultura come Moni Ovadia e Gianfranco Maris, che hanno accolto il profondo messaggio culturale.