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Questo articolo è stato pubblicato il 21 gennaio 2011 alle ore 06:40.
Alzi la mano chi non ha mai pensato di crearsi il proprio Stato personale, battendo moneta e francobollo, issando bandiera, stabilendo confini, almeno da bambini, o nelle curve più difficili del l'adolescenza. È una passione diffusa e quasi sempre innocua, ma ricca di avventure conoscitive e spiritose: ogni anno nascono nuove micronazioni (anche in Sardegna, l'anno scorso, un intraprendente pseudosovrano dichiarò l'esistenza del regno dell'isola di Mal di Ventre) e un libro pubblicato da Lonely Planet nel 2006, Micronations (e ristampato più volte), costituisce una precisa e informatissima guida al bizzarro mondo dell'autodichiarazione d'indipendenza.
Gli autori hanno seguito tutti i vincoli tipici delle famose guide di viaggio, e a tutti gli effetti Micronations (lo trovate su Amazon) potrebbe ispirare qualche giro poco costoso e assai divertente in regni piccoli come un giardino, isole sperdute al largo dei nostri mari, territori che iniziano e finiscono su una vecchia piattaforma petrolifera, o negli alveoli remoti di qualche deserto impraticabile.
Ma questo smilzo volume, pieno di storie e fotografie divertenti, raggiunge anche un altro obiettivo: fa riflettere sul paradosso e sulla fragilità che governano l'instabile liaison fra i corpi, il suolo, l'immaginario e le comunità.
Ecco sfilare esempi storici come l'Isola delle Rose, o Sealand, o Christiania. E poi il Principato di Freedonia, severamente basato sull'idea libertaria per cui ciascuno dovrebbe essere libero di vivere dove vuole o i Principati di Vikesland e Trumania, il primo inserito nel cuore di Manitoba, Canada, il secondo in una piccola isola fluviale privata della Virginia, Stati Uniti, e ispirata all'ormai classico Truman Show; oppure la Repubblica di Molossa, nel cuore del Nevada, quella di Conch, che ha scelto la zona di Florida Keys, una striscia di isole a sud della Florida, per protestare contro presunte vessazioni da parte del governo federale americano, o anche di Kugelmukel, una one-man-country situata nel parco del Prater, a Vienna, o persino il Granducato di Westarctica, che reclama diritti su una vasta parte del Sesto Continente.