House Ad
House Ad
 

Cultura-Domenica > Cinema

Senzadubbiamente il cinema italiano decolla. Guida ai nuovi titoli da Albanese a Vallanzasca

Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 22 gennaio 2011 alle ore 17:37.

Ricordate anni fa, quando il cinema italiano era il terrore, in negativo, di tutti i botteghini? Per far crollare gli incassi di una sala bastava mettere in cartellone un film con regista e cast italiano. Tranne poche eccezioni, ogni uscita nostrana era un bagno di sangue.
Piano piano, soprattutto nel nuovo millennio, la tendenza si è invertita. La fetta di mercato della produzione nazionale, ora, nonostante gli enormi problemi, è sempre sul podio delle più alte d'Europa, con un 30% che potrebbe quest'anno salire persino a 40.

E negli ultimi mesi, la collezione "autunno-inverno" di Medusa- Benvenuti al Sud, La banda dei Babbi Natale, Che bella giornata e ora, forse, anche Immaturi, partito bene- ha evidenziato con vigore questa tendenza.

E così può accadere che ci sia persino un week-end come questo, dove Antonio Albanese esce con il suo attesissimo e attualissimo- direbbe lui "inquietantemente"- Qualunquemente. Marketing fondato su internet e soprattutto sulle affissioni promozional-elettorali (va detto, la cosa più geniale di tutta l'operazione) e inizio, al box office, aggressivo. A tenergli testa la più strutturata e dolce commedia sentimentale Immaturi, con quel Paolo Genovese che viene dai 21 milioni di euro e passa conquistati con Aldo, Giovanni e Giacomo. E di certo non possiamo dimenticare Vallanzasca- gli angeli del male. Da una settimana i giornali sono pieni delle polemiche suscitate dal biopic del bel Renè messo a punto da Michele Placido. Un tridente che lascia in disparte forse il più bel film della settimana, La donna che canta, e Animals United 3D, favoletta educativa sulla sostenibilità ambientale.

E allora partiamo da Antonio Albanese che nelle ore d'esordio ha fatto registrare i risultati migliori. E senza barare, a differenza del suo Cetto La Qualunque. Seicento sale, un personaggio che la televisione aveva reso famoso, un momento politico che più propizio, almeno per il comico, non poteva essere. Lo stesso protagonista, infatti, ha dichiarato che "Cetto, quando è nato, era un'estremista. Ora sarebbe un moderato". Ed è inevitabile sorridere con inquietudine durante i comizi del politico calabrese più scorretto che ci sia. Ci trovi perle uniche, da "le tasse sono come la droga: le paghi una volta, non riesci più a smettere" a "figlio mio, perché ti sei messo il casco? Potrebbero pensare che sei timido. Cominci a dare la precedenza a un incrocio e come niente mi diventi gay". Oppure come non pensare alla recente crisi sessual-politica mentre fa il bagno in piscina con vagonate del suo famoso "Pilu", tra tre di quelle di "16.000 donne di 106 colori diversi con cui sono stato". E così si scopre che Albanese aveva intuito le intercettazioni che leggiamo ora con anni di vantaggio.

L’articolo continua sotto

Tags Correlati: Animals | Antonio Albanese | Baader Meinhof | Carlo Verdone | Davide Giordano | Immaturi | Italia | Luca Bizzarri | Medusa | Paolo Kessisoglu | Ricky Memphis | Sergio Rubini | Teatro | World Wildlife Fund | Zalone

 

Eppure il film, che parte da dei mafiosi che fanno tornare il latitante meno elegante della storia dal Sud America per farlo candidare come sindaco del paesino calabrese Marina di Sopra contro la legalità, lascia un po' con l'amaro in bocca.

Albanese ha un grandissimo talento, comico e recitativo, è uno dei nostri attori e autori più completi, può fare Donizetti alla Scala come il più gretto dei politici. E qui, sembra andare al risparmio. Diretto dal pur bravo Giulio Manfredonia- il cui ultimo lavoro era l'incantevole Si può fare- si accontenta di montare insieme una dozzina di buoni sketch (e la canzone irresistibile Onda calabra) del mitico Cetto, senza costruire un film attorno, senza preoccuparsi dei comprimari (Sergio Rubini e Davide Giordano, il "povero" figlio di Cetto, meritavano più spazio), senza trovare l'omogeneità che, per esempio, Zalone e Nunziante in Che bella giornata ottengono. Di certo, però, Qualunquemente ci indica la strada dei prossimi successi: il politicamente scorretto, il disincanto cinico, il trionfo dell'italiano medio e mediocre, il perdente di successo. Già, perché l'ignoranza verace di Cetto e Checco, la loro sovrana indifferenza per le regole basilari della convivenza civile, la loro mancanza di rispetto per i parametri minimi di etica ed estetica, forse ci faranno pure schifo, ma non sembrano, onestamente, uscire sconfitti. E lo sanno anche i loro protagonisti. E questo è estremamente coraggioso da parte di entrambi: anche nel non riuscito e mediocre film della coppia Albanese-Manfredonia ci sono momenti clamorosi. Si pensi al dibattito tv, che noi qui in Italia abbiamo già visto. Con politici veri. O alle riunioni di staff di La Qualunque: le abbiamo già lette. Ecco, forse Albanese esce fuori tempo massimo. Troppo attuale per non incassare, troppo attuale per far ridere davvero, perché superato dalla realtà.

Ma c'è anche un altro aspetto della commedia italiana, che sembra "vincere". E quello più corale e buono, ma non buonista. Dopo il Miniero di Benvenuti al Sud, in cui il razzismo di un'Italia divisa si scioglieva al sole di una Campania Felix, per finire a tarallucci e vino (anzi, a babà e limoncello), l'ex sodale Genovese abbandona il terreno della comicità, per un sorriso più dolce e riflessivo, quello di Immaturi. Film particolare, perché pur partendo da basi comuni a molti successi recenti, dalla nostalgia al taglio generazionale, si spinge in un terreno in cui non si cerca la scorciatoia della risata facile e ovvia, né quella della consolazione di quarantenni che pensavano di essere splendidi e invece si ritrovano a guardare le dorate macerie della loro vita e dei loro tempi.

Genovese percorre una generazione incompiuta con 5 (+1) vecchi ragazzi che si ritrovano a causa dell'avverarsi dell'incubo peggiore di ognuno di noi: ripetere, dopo 20 anni, l'esame di maturità.

Il ritorno sui banchi, però, è solo un pretesto per spiare le loro vite. Per scoprire personaggi che predicano bene e razzolano male, dallo psicologo infantile che non vuole bambini (Raoul Bova), all'immobiliarista che non se ne vuole andare dalla casa dei genitori (Ricky Memphis, straordinario nei suoi duetti con Maurizio Mattioli), dalla cuoca sessuomane in astinenza (Ambra Angiolini, sempre più brava nel giocare e rischiare su vari registri, con leggerezza ed equilibrio) a Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu (autore peraltro di una cover di Born to be alive bellissima, presente nella colonna sonora) che accettano la sfida di recitare divisi. E bene.

Ne esce fuori un prodotto gradevole, forse troppo educato, ma solido e interessante. Perché non ha la presunzione di Muccino Sr., che vorrebbe fotografare una generazione intera con i suoi stereotipi furbastri, né la cattiveria del capolavoro Compagni di scuola di Carlo Verdone. E' una terza via che accoglie il pubblico senza blandirlo, che apre una finestra senza sbatterla.

Sbatte porte e non solo, invece, Renato Vallanzasca. Michele Placido, che con il suo Romanzo Criminale ha di fatto (ri)aperto le porte del gangster movie all'europea (dopo di lui La banda Baader Meinhof, Carlos e il dittico di Nemico Pubblico n.1 hanno avuto il "coraggio" di compiersi) torna sulle strade violente degli anni '70 con il bandito più affascinante e sanguinario che le ha percorse.

Il leader della Banda della Comasina ha il viso e la parlata strascicata di Kim Rossi Stuart e, a dispetto delle polemiche di politici (che non l'hanno visto) è un'opera di genere assolutamente valida. Non accarezza la vanità del criminale, presenta lui e il suo gruppo (tra cui c'è un Timi che, dopo Salvatores, fa ancora il pazzo) nella luce inquieta e impietosa di quegli anni. Guardiamo in faccia il Male senza alcun dubbio che questo lo sia, Placido mette la sua tensione civile anche nel biopic di un criminale che ha un suo codice d'onore, un'incoerenza pericolosa, un fascino devastante (in tutti i sensi) e che ha pagato più di ogni altro. E dà fastidio, forse, perché sceglie uno che ha confessato e sta pagando. Magari molti che l'han criticato avrebbero preferito che raccontasse uno scrittore mediocre fuggito in Sud America.

Detto questo, Vallanzasca- gli angeli del male non è un film politico, non è un messaggio alla nazione. E' una pellicola di genere che pesca un po' dal poliziottesco (che bello l'inseguimento con le auto d'epoca) e un po' da Quei bravi ragazzi, che ci intrattiene con il cinema popolare ed epico di Placido- non si vergogna, il regista, di emozioni e visioni forti: ci va giù, spesso, con l'accetta, lo faceva con la grandezza elegante e sobria di Ambrosoli in Un eroe borghese, lo fa ora- e ci ricorda che il nostro cinema, per vivere e tornare grande deve ritrovare anche il genere e non solo autori e autorialismo.

Resta poco spazio, purtroppo, per un film bellissimo e struggente. La donna che canta di Denis Villeneuve. Passato alle Giornate degli Autori, candidato all'Oscar, è il viaggio atroce e potente di una donna nel luogo più emblematico e sofferente del nostro pianeta, il Medio Oriente. Laddove si vivono ed esplodono tutte le contraddizioni e le tensioni che squassano il mondo, c'è una storia umana di forza inaudita, raccontata con due ore di elegante e impietosa bravura. Due fratelli ripercorrono la vita della madre che li ha lasciati. Due lettere, due strade, due visioni. Due verità insopportabili che sarà la parola, che nel finale sovrasta l'immagine, a rivelarci. Si fa fatica a recensire La donna che canta (ma era molto più bello il titolo originale Incendies, tratto da una piece teatrale meravigliosa, sia pur tagliata con impostazione diversa), perché si rischia in ogni momento di svelare quei passaggi che invece devono rimanere celati. Che devono mostrarsi allo spettatore, colpirlo con tutta la loro violenza e la loro emotività. Una tragedia greca dei nostri tempi, con tutte le ambizioni e le sfide del caso. Da vedere, più volte. Perché a ogni visione si viene sorpresi.
Ultime battute per Animals United 3D. Portateci i vostri bambini: il film è carino, è sostenuto dal WWF, si porta dietro tante belle iniziative. Gli animali antropomorfi non sono una novità, tantomeno la loro lotta contro l'uomo. Ma imparare a convivere col nostro mondo, anche guardando delle immagini, è sempre una lezione da imparare.

Trovo Cinema

Tutti i film

Tutti i cinema

Database del cinema

Film

Artisti

Tutto

Object not found!

Object not found!

The requested URL was not found on this server. If you entered the URL manually please check your spelling and try again.

If you think this is a server error, please contact the webmaster.

Error 404

212.45.99.77
Thu Mar 28 22:04:01 2024
Apache/2.2.12 (Linux/SUSE)

Shopping24

Da non perdere

L'esempio di Baffi e Sarcinelli in tempi «amari»

«Caro direttore, ho letto (casualmente di fila) i suoi ultimi tre memorandum domenicali. Da

L'Europa federale conviene a tutti

Ho partecipato la scorsa settimana a Parigi a un incontro italo francese, dedicato al futuro

Non si può privatizzare la certezza del diritto

In questa stagione elettorale, insieme ad un notevole degrado, non solo lessicale, ma anche di

Le sette criticità per l'economia Usa

Quale futuro si prospetta per l'economia degli Stati Uniti e per quella globale, inevitabilmente

Sull'Ilva non c'è più tempo da perdere

La tensione intorno al caso dell'Ilva non si placa. Anzi, ogni giorno che passa – nonostante i

Casa, la banca non ti dà il mutuo? Allora meglio un affitto con riscatto. Come funziona

Il mercato dei mutui in Italia resta al palo. Nell'ultimo mese la domanda di prestiti ipotecari è


Jeff Bezos primo nella classifica di Fortune «businessperson of the year»

Dai libri alla nuvola informatica: Jeff Bezos, fondatore e amministratore delegato di Amazon,

Iron Dome, come funziona il sistema antimissile israeliano che sta salvando Tel Aviv

Gli sporadici lanci di razzi iraniani Fajr-5 contro Gerusalemme e Tel Aviv costituiscono una

Dagli Assiri all'asteroide gigante del 21/12/2012, storia di tutte le bufale sulla fine del mondo

Fine Del Mondo, Armageddon, end of the World, Apocalypse? Sembrerebbe a prima vista roba da