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Mohamed e le parole dimenticate

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Questo articolo è stato pubblicato il 23 gennaio 2011 alle ore 08:19.

¶ Mohamed Bouazizi era quel che tantissimi sono in Nord Africa, un uomo di famiglia, povero, che cercava di migliorare la propria vita di ambulante, mentre intorno la corruzione, lo spreco, le clientele, vigono potenti. Il sogno di Mohamed era comprarsi un camioncino, o magari un carretto, e non trascinare la frutta a mano, ogni giorno. Finché l'ispettrice Faida Hamdy, per una multa che nessun codice ha previsto in paesi dove la legge sono le grida del Manzoni e la giustizia il suo Azzeccagarbugli, non lo ha schiaffeggiato davanti ai vicini di casa: protestava contro il sequestro abusivo delle sue mele. Mohamed ha provato a denunciare il sopruso, lo hanno ancora malmenato e il governatore s'è rifiutato di vederlo. Alla fine, per protesta, s'è sparso del diluente chimico sul corpo, s'è dato fuoco come Palach a Praga e i bonzi in Vietnam, ed è morto, ustionato al 90 per cento. Una notizia breve in cronaca a una colonna? No: la caduta del regime di Ben Alì. Storia ottocentesca quella di Mohamed, Balilla a Genova, Gavroche a Parigi: però concreta e del XXI secolo. Siamo troppo abituati a considerare la difficoltà del mondo arabo ad accettare la modernità come una maledizione, «loro» non sanno progredire, «noi» dobbiamo tenerceli buoni per evitare che scelgano il fondamentalismo salafita o, peggio, il terrorismo islamico. E allora giù sussidi come a Mubarak in Egitto, giù solidarietà a regimi corrotti e ingiusti. Tutto purché la stabilità non si tocchi. E non ci accorgiamo, noi italiani per primi dal Maghreb alle nostre ex colonie vedi il caos in Somalia, che così creiamo retroterra alla rivolta islamica. Se «Occidente» non vuol dire libertà e democrazia ma sostegno ai fantocci delle clientele, allora il rigore fanatico dei Fratelli Musulmani sembrerà scelta migliore. Abbiamo perduto fiducia nei nostri valori, libertà, giustizia, progresso, uguaglianza, non ne sentiamo più il fascino e crediamo abbiano dunque ovunque perduto fascino. Meglio reprimere, dare mazzette, spiare. È strategia da ignoranti e smidollati che non sa vedere le persone, non sa vedere Mohamed Bouazizi. Che un giorno si dà fuoco in pubblico e ricorda a tutti noi: «I diritti dell'uomo sono davvero universali, anche se voi l'avete dimenticato».

Tags Correlati: Africa del Nord | Ben Alì | Faida Hamdy | Mohamed Bouazizi

 

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