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Cultura-Domenica Ventiquattro

Attaccati al tram

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Questo articolo è stato pubblicato il 27 gennaio 2011 alle ore 10:13.

In principio fu un workshop nell'ambito del progetto Applied Dreams. Luogo dell'azione: Ivrea, Interaction design institute. Michael Kieslinger, designer interattivo con una laurea in Computer music alla prestigiosa Scuola superiore di musica di Vienna e un master di Computer related design al Royal college of art di Londra, era professore associato della sezione Managing time in a mobile environment: gestire il tempo con dispositivi portatili. La domanda che il ricercatore austriaco si poneva fin dall'epoca della sua tesi londinese era: è possibile collegare persone e informazioni in tempo reale con un cellulare, per regolare le attività quotidiane, senza dover ricorrere a fiumi di sms?

In quello scorcio del 2003, l'istituto italiano fondato due anni prima da Telecom e Olivetti come fucina di talenti, idee e ricerca, sembrava avere un futuro luminoso e insegnanti e studenti da ogni parte del mondo ne erano lo specchio, con le loro competenze a tutto campo e la loro voglia di inventare. Nel mitico luogo della più sofisticata innovazione tecnologica made in Italy, Kieslinger sviluppò il prototipo Fluidtime, con l'intento di consentire a gruppi di utenti l'aggiornamento ubiquo e personalizzato, via cellulare in tempo reale, sui servizi di trasporto in un dato territorio, per pianificare così al meglio il tempo sia individuale sia collettivo. E lo sperimentò sulla rete dei trasporti pubblici della città di Torino. Un'applicazione utile come il pane per cittadini di agglomerati grandi e piccoli, stressati giornalmente dalla necessità di partire e arrivare, di non mancare coincidenze e appuntamenti, e di evitare sul proprio percorso "tappi" di traffico, incidenti, inconvenienti.

Poi però il rubinetto dei finanziamenti venne chiuso, l'Interaction design institute smise di esistere nel 2005 e l'esperimento torinese di sincronizzazione tra viaggiatori e reti di trasporto pubblico fu consegnato alla storia. «In quel breve lasso di tempo l'istituto di Ivrea era diventato famoso nel mondo, aveva raccolto professori e studenti eccellenti», dice Kieslinger con una punta di rimpianto, seduto a uno dei tavoloni della grande cucina del suo studio, un loft tutto bianco nel quartiere più trendy della capitale austriaca, il settimo distretto, dove una ventina di giovani esperti di software e di design informatico siedono silenziosamente protesi verso gli schermi dei computer.

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Ma già nel 2004 Kieslinger aveva disgiunto il proprio destino da quello italiano fondando a Vienna una società di servizi, dandole il nome Fluidtime, e continuando a lavorare a quella piccola applicazione per le aziende di trasporti pubblici. La Wiener Linien aveva già montato un computer di bordo sui suoi mezzi di trasporto ma era alla ricerca di sistemi informatici agevoli e affidabili per connettere 24 ore su 24 gli utenti con i propri servizi di informazione. Kieslinger aveva il know-how giusto.

«Il 27 maggio 2009 è nata qando», dice senza enfasi, la prima applicazione gratuita di questo tipo al mondo. Una app che sta al prototipo di Ivrea come una Lamborghini a una Cinquecento e che ha avuto un successo enorme, cambiando la vita quotidiana dei viennesi. «I contatti mensili via cellulare o via pc oggi a Vienna sono due milioni», chiarisce Kieslinger. Qando è del resto più che versatile. Vuoi sapere mentre scendi dalla metropolitana quando arriverà il tram sopra, in piazza? O quanti minuti dopo arriva il prossimo, così da darti il tempo di comprare il giornale? O quale altro mezzo puoi prendere per arrivare dove devi? Quando sarai là magari vorrai comprare un mazzo di fiori alla tua ragazza, così è contenta: c'è un fiorista da quelle parti? È aperto? A proposito, lei sta arrivando col treno da fuori città: c'è qualche problema sulla linea o arriva in orario? E poi dove la porti? C'è qualcosa di interessante in zona? Un bel posto da vedere? Un concerto? Connettendo cartine interattive della città e informazioni turistiche ai dati generati da tutta la rete di trasporto pubblica, qando offre un servizio premiato nel frattempo con molti riconoscimenti internazionali.

E grazie alla collaborazione tra Fluidtime e la ong ecologista Global 2000, ha figliato anche wiewohin, una app che addirittura confronta tutti i mezzi di trasporto possibili tra due luoghi e di ciascuno fornisce l'impronta ecologica: «Siamo ancora in fase sperimentale - spiega Kieslinger - ma l'idea è quella di aiutare gli utenti di una città a vivere in modo più facile e al tempo stesso più sano».

Nella stessa direzione va anche un gran numero di progetti dell'Unione europea, volti sia ad agevolare la vita dei cittadini sia a ridurre costi e sprechi. Fra questi anche In-time, un progetto da 4,58 milioni di euro, avviato nella primavera del 2009 e che entro il 2012 farà di sei città europee e dei loro hinterland luoghi di interconnessione totale tra le reti stradali, quelle di trasporto pubblico e gli utenti. Fra queste naturalmente Vienna, che ha anche il coordinamento del progetto e che vede Kieslinger e la sua Fluidtime in prima linea: «Parte della tecnologia di qando e di wiewohin è confluita in In-time», spiega Kieslinger. La governance 2.0 dei grandi centri metropolitani è una sfida fondamentale del prossimo futuro: «Il potenziale è ancora vasto e la direzione è quella di una sempre maggiore connessione e trasparenza, ma anche di una sempre maggiore sicurezza: sto lavorando a un'applicazione per i servizi di pronto intervento. Oggi è in base all'esperienza che si decide quale mezzo usare per le diverse operazioni. Ma si può fare molto di più».

L'Unione europea calcola che ogni anno vadano in fumo cento miliardi di euro per congestione del traffico, ritardi e inquinamento. Il 20 per cento del consumo di energia dell'Ue se ne va per i trasporti, con i carburanti fossili a fare la parte del leone (98 per cento del totale). Il 40 per cento delle emissioni di CO² e il 70 per cento degli altri agenti inquinanti sono legati al traffico urbano e stradale. Mentre si calcola che entro il 2030 due terzi della popolazione vivranno in città, il trasporto pendolare crescerà comunque in media del 30 per cento, con punte del 70 per i nuovi stati membri. Problemi non da poco, visto che entro il 2020 l'Ue si è impegnata a ridurre di un quinto l'emissione di CO² e ad aumentare del 20 per cento le fonti di energia rinnovabile. Così l'intermodalità nelle politiche di trasporto e la promozione del trasporto pubblico o almeno del trasporto misto pubblico-privato, sono diventate prioritarie.

In-time sta per portare dieci milioni di utenti a Vienna, Brno, Monaco, Bucarest, Oslo e Firenze ad avere informazioni integrate in tempo reale, che si vorrebbe far sfociare poi in un servizio paneuropeo operante nelle varie lingue dell'unione, sulla base di standard unificati: «A Firenze la fase sperimentale partirà entro sei mesi, su un campione di utenti - spiega Giorgio Ambrosino, esperto di Intelligent transportation systems e consulente dell'Ataf, l'azienda dei trasporti pubblici fiorentina -. Nel capoluogo toscano, all'avanguardia nel sistema di monitoraggio delle flotte, verranno testati sei dei sedici servizi contemplati dal progetto, tra i quali la fornitura di informazioni dinamiche sui parcheggi, sugli orari dei mezzi pubblici e sulla chiusura temporanea di strade. Sarà poi attivato il journey planner multimodale, in grado di indicare i percorsi più brevi per il trasporto pubblico e privato, quest'ultimo sia automobilistico che pedonale. Il tutto, naturalmente, sul proprio cellulare». L'idea - spiega il designer viennese - è di fornire il massimo possibile di informazioni door-to-door preliminari a un viaggio o percorso e di informazioni a tutto campo durante il tragitto. I test stanno andando molto bene e si concluderanno nel giro di pochi mesi», aggiunge Kieslinger, che non teme implicazioni negative per la privacy degli utenti. «Se si considera quanto del privato viene esposto al mondo attraverso i social network, il problema mi pare oggi non stia nelle tecnologie, bensì nell'uso e nell'acquisizione di comportamenti adeguati».

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