House Ad
House Ad
 

Cultura-Domenica Ventiquattro

Batteri che fanno strada

Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 27 gennaio 2011 alle ore 10:07.

Con il caldo, l'asfalto rilascia gas tossici. Per di più deriva dal petrolio e per rivestire un chilometro di strada ne servono 320 barili: una bella spesa. Si capisce che i sindaci la rimandino, anche perché Thomas Kosbau e Andrew Wetzler hanno inventato una soluzione a base di sabbia e acqua addizionata con il Bacillus pasteurii che dal camion miscelatore scende direttamente sulla strada e indurisce. Sana ed economica, ha appena ricevuto il premio Iida dato dalla Corea ai "progetti verdi". Il manto stradale chiaro è più luminoso e d'inverno servono lampioni meno potenti, d'estate riflette il calore invece di assorbirlo e fa calare la temperatura al suolo di 2-3 gradi. È anche meno resistente dell'asfalto, d'accordo, ma prima di temere che si sgretoli alla prima pioggia, leggete qui sotto.

Gli studenti di Jennifer Hallinan, all'università di Newcastle, hanno manipolato i geni del Bacillus subtilis, che in natura vive nei terreni, per fargli riparare le crepe del manto stradale o degli edifici prima che diventino voragini. Appena il bacillo trova del cemento - lo riconosce dall'acidità - s'infila in fondo alle crepe dove si moltiplica in tre tipi di cellule diverse. Alcune producono il carbonato di calcio, altre la colla e altre ancora filamenti fibrosi, finché l'impasto riempie tutto lo spazio libero. La miscela, una volta asciutta, è solida come il cemento e imprigiona per sempre il bacillo. Da vivo e sospeso nell'acqua, si potrà spruzzare nei viali o sulle pareti degli edifici. Oltretutto, se non incontra il pH per il quale è progettato, attiva il gene del suicidio con un altruismo che gli ha fatto vincere nel 2010 il concorso internazionale delle "Macchine geneticamente modificate".

Le amebe sono note per la capacità di trovare l'uscita più rapida da un labirinto, un talento dimostrato da Toshiyuki Nakagaki e altri microbiologi giapponesi con una pubblicazione uscita sulla rivista Nature, motivo per cui nel 2008 hanno ricevuto il premio IgNobel per la ricerca che "prima fa ridere, poi fa pensare". L'anno scorso sulla rivista Science hanno pubblicato un piano di ampliamento dei trasporti pubblici di Tokyo, escogitato dalla muffa Physarum polycephalum. Su una mappa della rete stradale, ferroviaria e metropolitana, spalmata con l'agar (un gelificante ricavato da alghe rosse), i ricercatori avevano disposto fiocchi d'avena in corrispondenza dei luoghi più frequentati. Lasciata libera di puntare sulla leccornia, la muffa ha tracciato percorsi simili a quelli progettati dagli esperti, a un costo milioni di volte inferiore.

L’articolo continua sotto

Tags Correlati: Andrew Wetzler | Bacillus pasteurii | Bruce Logan | Cultura | Derek Lovley | Francesca Cappitelli | Giancarlo Ranalli | Milano | Polizia Ferroviaria | Thomas Kosbau | Toshiyuki Nakagaki |

 

In media l'1,5 per cento dell'elettricità consumata in un paese occidentale viene usata nei depuratori urbani di acque reflue. All'Università della Pennsylvania, Bruce Logan aggiungeva ai filtri colonie di Shewanella putrefaciens, un geobatterio che usa le sostanze organiche per produrre idrogeno, una fonte di energia. Siccome tarda a materializzarsi l'economia all'idrogeno, annunciata nel 2002 da Rifkin, adesso il laboratorio di Logan usa la Shewanella oneidensis. Si nutre delle stesse sostanze e in cambio rilascia una grande quantità di elettroni, circa otto volte quelli della scossa elettrica necessaria a stimolarla. Messa al lavoro negli scarichi del campus, ha calcolato Logan, farebbe risparmiare sulla bolletta quanto basta a pagare una decina di dottorandi. Derek Lovley, dell'Università del Massachusetts, ha scoperto i primi geobatteri lungo il fiume Potomac a Washington: sarebbero secondo lui in grado di illuminare gratis ogni notte la Casa Bianca semplicemente "trattandone" i reflui.

Dopo che Giancarlo Ranalli dell'università del Molise ha liberato una parete della cattedrale di Matera dalle incrostazioni di nitrati, solfati, fuliggine e altre polveri inquinanti, si diffonde l'uso di microbi per pulire edifici storici e sculture troppo delicate per una sabbiatura con getti d'acqua, o troppo estese per una pulizia con lo spazzolino. Sulla superficie si applica per poche ore una pellicola facile da rimuovere, con batteri che ingeriscono lo sporco senza intaccare la "patina nobile" acquisita dalla pietra nel tempo. Insieme a Francesca Cappitelli dell'università di Milano, Giancarlo Ranalli ha sperimentato il procedimento a base di Pseudomonas stutzeri e di Desulfovibrio desulfuricans sulle lunette del Duomo di Milano, sul basamento della Pietà Rondanini, sugli affreschi del Camposanto di Pisa e sulle statue nel giardino del Castello del Buon Consiglio a Trento, con soddisfazione di tutti. Le università hanno ceduto il brevetto alla Micro4U, spin-off in cerca di partner commerciali e finanziari per una produzione di massa.

Shopping24

Da non perdere

L'esempio di Baffi e Sarcinelli in tempi «amari»

«Caro direttore, ho letto (casualmente di fila) i suoi ultimi tre memorandum domenicali. Da

L'Europa federale conviene a tutti

Ho partecipato la scorsa settimana a Parigi a un incontro italo francese, dedicato al futuro

Non si può privatizzare la certezza del diritto

In questa stagione elettorale, insieme ad un notevole degrado, non solo lessicale, ma anche di

Le sette criticità per l'economia Usa

Quale futuro si prospetta per l'economia degli Stati Uniti e per quella globale, inevitabilmente

Sull'Ilva non c'è più tempo da perdere

La tensione intorno al caso dell'Ilva non si placa. Anzi, ogni giorno che passa – nonostante i

Casa, la banca non ti dà il mutuo? Allora meglio un affitto con riscatto. Come funziona

Il mercato dei mutui in Italia resta al palo. Nell'ultimo mese la domanda di prestiti ipotecari è


Jeff Bezos primo nella classifica di Fortune «businessperson of the year»

Dai libri alla nuvola informatica: Jeff Bezos, fondatore e amministratore delegato di Amazon,

Iron Dome, come funziona il sistema antimissile israeliano che sta salvando Tel Aviv

Gli sporadici lanci di razzi iraniani Fajr-5 contro Gerusalemme e Tel Aviv costituiscono una

Dagli Assiri all'asteroide gigante del 21/12/2012, storia di tutte le bufale sulla fine del mondo

Fine Del Mondo, Armageddon, end of the World, Apocalypse? Sembrerebbe a prima vista roba da