Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 06 febbraio 2011 alle ore 08:20.
Bisognerebbe vederla una chiesa finlandese prima di leggere questo libro. Perché in Finlandia tutte le chiese hanno qualcosa di definitivo. Non c'è nulla da aggiungere al loro vuoto. La chiesa di Eemeli non fa eccezione e diventa rapidamente una calamita dell'eccentrico.
Tutto parte dalle ultime volontà di Asser Toropainen, comunista mai pentito, guerrigliero di tutte le guerre e incallito mangiapreti, o meglio brucia-chiese, come li chiamano lassù al nord (c'è anche un gruppo su Facebook). Toropainen vive tutta la vita come «un corpo a corpo con Dio, i preti e la Chiesa». Ma sul letto di morte lo coglie un tardivo pentimento. Lui che ne ha bruciate tante, lascia al nipote l'incarico di costruire una grande chiesa. Un tempio a un dio sconosciuto. Sarà la sede di una non meno misteriosa Associazione Funeraria. Con l'aiuto di qualche altro spiantato e di una comitiva di allegri ecologisti, Eemeli Toropainen avvia la costruzione della chiesa. Senza accorgersi che quel che sta fondando è una vera e propria comunità alternativa.
Nella narrazione Paasilinna ritaglia a sforbiciate i suoi personaggi fuori dal verde dei boschi. Anche il più rude boscaiolo rivela così la sua segreta pazzia. Ci sono Henna e Taina, ex moglie e nuova amante, che gli danno due figlioletti, poi la «consulente di bon ton» Soile-Helinä Tussurainen, che però viene presto scacciata. Fedelissimo rimane invece il maestro d'ascia Severi Hortainen, depositario della segreta ricetta per produrre la tradizionale vernice d'ocra che protegge il legno dalle muffe. Non ditela a nessuno: «Solfato di ferro, salamoia d'aringhe, semola di segale, acqua calda». Eemeli è bravissimo a convertire gli animi e chiama per l'edificazione della chiesa i migliori artigiani.
Le pagine che descrivono la costruzione sono un vero e proprio manuale di falegnameria. Così procede il cantiere, fra grigliate di lavarelli e caccia alle alci. La grande costruzione di legno in mezzo alla foresta assomiglia a un'arca di Noé rovesciata che idealmente salpa per portare alla salvezza gli squinternati seguaci della parrocchia del Lago delle Tempeste. Attorno all'isola felice il mondo precipita nella Terza guerra mondiale. E Paasilinna ne spara di grosse a ogni pagina per descrivere l'apocalisse in cui precipita il mondo. Solo i membri dell'Associazione Funeraria si salvano e vivono felici in un regime di totale libertà sessuale, dove il prete della chiesa è una donna e tutti i valori dominanti vengono tenuti alla larga. Dall'Europa di Bruxelles alla Chiesa finlandese, dal fisco alla polizia. La vicenda inizia negli anni Novanta con il crollo dell'Urss e prosegue fino a un avveniristico 2025. La comune lappone diventa una vera e propria cittadina governata da regole semplici, dai valori tradizionali dell'uomo dei boschi. Autosufficienza e risoluto rifiuto del mondo esterno sono i suoi cardini. Toropainen il mangiapreti ce l'ha fatta: è riuscito a portare il comunismo in chiesa. Meglio, un ruralismo rivoluzionario, una distruzione permanente dove si può essere solo eroi e il sole dell'avvenire sorge a ripetizione. La narrazione soffre talvolta di qualche lungaggine ma Paasilinna non ha paura del surreale e, con vigile coerenza, porta la sua storia dritta dentro al paradosso.