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Questo articolo è stato pubblicato il 13 febbraio 2011 alle ore 14:12.
¶ Un gradito ritorno. Un libro bellissimo, testimonianza di un'azienda, di una storia e di una cultura probabilmente irripetibili. Era il 1958 e Adriano Olivetti celebrava, a modo suo, i primi 50 anni dell'impresa che lo aveva portato ai vertici mondiali. Pensò a un libro: e fu un libro con tutti i sacri crismi, a partire dalla copertina, modernissima ancor oggi, di Giovanni Pintori. Pintori, sardo di Tresnuraghes (1912-99) era approdato presto in Olivetti e presto ne era diventato il designer "ufficiale": centinaia di bellissimi poster, brochure, pubblicità. Rigore ed estro; vinse tutti i migliori premi di grafica di allora. L'edizione anastatica che di quel glorioso libro (testi di Fortini, Soavi, Bigiaretti, impaginazione di Max Huber, foto di Lionni, Mulas, Ballo, Roiter: scusate se è poco...), oggi viene riproposta grazie alla Libreria Cossavella (sotto tutti i riferimenti), di comune accordo con la famiglia Olivetti. Ne sono state tirate 999 copie (20 non venali), ed è stampato con molta cura. All'epoca Olivetti si rivolse a Zurigo, Cossavella ha scelto due aziende del canavese, un modo per onorare la continuità lavorativa del territorio. Bravi, bravi, bravi. © RIPRODUZIONE RISERVATA