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Questo articolo è stato pubblicato il 15 febbraio 2011 alle ore 18:06.

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Tutti sanno che, appena Sanremo comincia, si apre subito un caso. Se è vero che l'appuntamento con l'edizione 2011 del Festival della canzone Italiana è fissato per il prime-time di questa sera, stavolta il caso arriva con diverse ore di anticipo rispetto al palinsesto di Raiuno. E che caso: l'Antitrust sanziona la Rai per 50mila euro per pratica commerciale scorretta, dal momento che nell'edizione 2010 l'azienda non avrebbe chiarito ai consumatori che il televoto può essere manipolato. Da viale Mazzini fanno sapere che ci sarà un ricorso presso le competenti sedi della giustizia amministrativa.

Ma il provvedimento di fatto obbliga l'azienda di telecomunicazioni, già da stasera, a un'informazione più trasparente. In particolare, spiega una nota del Garante, il conduttore dovrà spiegare con chiarezza che «al momento, non è stato possibile adottare strumenti tecnici in grado di prevenire l'eventuale abuso di televoto da parte di call-center e operatori specializzati». Analoga informazione dovrà essere fornita attraverso l'utilizzo della grafica, con dei «super» di evidente leggibilità nel corso della trasmissione. I consumatori potranno così scegliere consapevolmente se partecipare al televoto, sapendo che sono ancora possibili manipolazioni dei risultati attraverso l'invio massivo e automatico di pacchetti di sms e di telefonate da parte di call-center e operatori appositamente organizzati. Come l'hanno presa nel quartier generale di «Mamma Rai»? Da quello che sembra, senza drammatizzare eccessivamente: «In riferimento al provvedimento adottato dall'Antitrust, Rai - spiega l'azienda - nel riservarsi di proporre, naturalmente, impugnazione al Tar avverso tale provvedimento che ritiene infondato, illogico e contraddittorio, precisa che la sanzione riguarda presunte "omissioni informative" nella precedente edizione del festival di Sanremo (quando ci fioccarono le denunce di Codacons, ndr). Peraltro la stessa autorità - aggiunge la nota ufficiale - ha riconosciuto "il comportamento di fattiva collaborazione" di Rai e "soprattutto la disponibilità a migliorare in assenza di una regolamentazione le procedure di televoto", attraverso precisi impegni contenenti "misure significative su punti essenziali". A tal fine la Rai ha immediatamente attuato tutti gli impegni previsti anche attraverso "super a scorrimento" e inviti rivolti al pubblico dai conduttori idonei a scongiurare possibili abusi di televoto». Sul tema si è poi pronunciato direttamente anche il direttore di Raiuno Mauro Mazza: «Gianni Morandi – ha dichiarato - avviserà dei rischi riguardanti pratiche tecnologicamente avanzate ma illecite. Il rischio vero è che la tecnologia dei "farabutti" sia più avanti della velocità di controllo». Il Codacons vorrebbe che l'intero sistema del televoto venisse messo in discussione, circostanza che produrrebbe effetti «sensibili» sull'esito della gara canora (mica per caso i bookmaker danno Emma di «Amici» tra i favoriti!). Chissà intanto come se la caverà l'ex ragazzo prodigio di Monghidoro con il burocratese del diritto della comunicazione. Avrà anche calcato il palco dell'Ariston per ben sei volte, ma un esame del genere probabilmente non l'ha mai sostenuto prima d'ora.

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