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Questo articolo è stato pubblicato il 24 febbraio 2011 alle ore 06:41.
C'era un tempo quando a Francoforte venivano distrutti, subito dopo la guerra, interi caseggiati anche se le case erano rimaste miracolosamente in piedi. Dominava allora la voglia di rinnovare la città (oltre magari a una vena di speculazione immobiliare). Oggi per molti versi la situazione si è capovolta, e c'è il desiderio di preservare quelle che sono diventate le nuove pietre miliari della capitale finanziaria tedesca, come è successo con i due grattacieli di Deutsche Bank, che verranno inaugurati, o meglio re-inaugurati, questa sera.
La sede della banca tedesca è stata oggetto di un «radicale rinnovamento», come lo definisce Mario Bellini, l'architetto italiano che ha seguito i lavori durati tre anni. La struttura esterna è rimasta tale e quale, con le vetrate specchiate e la forma squadrata. Ma svuotato come una conchiglia, l'interno dei due edifici è stato ricostruito, fino all'ultimo filo, tubo o piastrella. Ai più rimarrà in mente che le torri, ultimate nel (lontano?) 1984, sono oggi gli edifici più ecologici d'Europa.
Le emissioni nocive diminuiranno dell'89%, l'uso dell'acqua del 74%, il consumo del l'elettricità del 55%, del riscaldamento e dell'aria condizionata del 67 per cento. Al di là delle innovazioni ecologiche, più interessante è notare che dietro al rinnovamento si nasconde una certa cultura aziendale tedesca dove l'investimento nel luogo di lavoro – anche attraverso la presenza di opere d'arte moderna – è un modo per premiare il merito, coltivare la serenità dei dipendenti e magari aiutare la produttività in un circolo virtuoso che altri paesi tendono a ignorare.
«L'impegno è stato di rinnovare la sede della banca, mantenendo il suo valore iconico», racconta Bellini, che si è occupato del progetto, costato 200 milioni di euro, dopo aver vinto un concorso a inviti. Le due torri, alte 155 metri, sono chiamate dai francofortesi Soll und Haben, debito e credito. I grattacieli sono imponenti, ma hanno avuto per oltre venti anni un ingresso piccolo, quasi anonimo. Con il rinnovamento guidato dall'architetto italiano, la banca avrà da oggi in poi un grande portale aperto sulla città.