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Questo articolo è stato pubblicato il 02 marzo 2011 alle ore 09:26.

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I quindici «must» del Belpaese
Ecco i 15 «Super Libri» considerati «fondativi dell'Italia» secondo gli organizzatori della mostra di Torino: Ippolito Nievo, Le confessioni di un ottuagenario (1867); Carlo Collodi, Le avventure di Pinocchio (1880); Edmondo De Amicis, Cuore (1886); Giovanni Pascoli, Myricæ (1891); Giuseppe Ungaretti, Allegria di naufragi (1919); Italo Svevo, La coscienza di Zeno (1923); Eugenio Montale, Ossi di seppia (1925); Alberto Moravia, Gli indifferenti (1929); Primo Levi, Se questo è un uomo (1947); Giovannino Guareschi, Don Camillo (1948); Italo Calvino, Il barone rampante (1957); Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo (1958); Carlo Emilio Gadda, La cognizione del dolore (1963); Umberto Eco, Il nome della rosa (1980); Roberto Saviano, Gomorra (2006).

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La nostra selezione al femminile
Tra i 15 «Super Libri» selezionati, nessuno è scritto da una donna, e tra i 15 «Personaggi» presentati nella mostra come fondamentali ne compare solo una: Oriana Fallaci. Ma la storia d'Italia degli ultimi 150 anni deve molto anche alle donne e di questo tema si occuperà il prossimo numero della Domenica del Sole 24 Ore. Per ora vi proponiamo un nostro elenco di «Super Libri» scritti da donne:Matilde Serao, Il ventre di Napoli (1884); Ada Negri, Fatalità (1892); Sibilla Aleramo, Una donna (1906); le opere di Maria Montessori ai primi del '900; Grazia Deledda, Canne al vento (1913); i romanzi di Liala (pseudonimo di Amalia Liana Cambiasi Negretti Odescalchi) negli anni 30; Natalia Ginzburg, Lessico famigliare (1963); Elsa Morante, La storia (1974); Oriana Fallaci, Un uomo (1979); Rossana Rossanda, Un viaggio inutile (1981); Dacia Maraini, La lunga vita di Marianna Ucrìa (1990).

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