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Questo articolo è stato pubblicato il 08 marzo 2011 alle ore 13:18.

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Wonderful Town di BernsteinWonderful Town di Bernstein

Pochi giorni fa discutevo di varia umanità con un illustre musicologo. All'improvviso, come se parlasse a voce alta con se stesso, il mio interlocutore affermò che il pubblico italiano, e perfino numerosi esperti, non hanno ancora capito quale sommo musicista a 360 gradi sia stato l'americano Leonard Bernstein come direttore d'orchestra, compositore, pianista e insegnante. Lo sorprese la mio adesione entusiastica, perché la penso così da molti anni.

Ho avuto la fortuna di vederlo dirigere una volta alla Scala e di sorridere osservando come partecipasse ai suoni con tutto il corpo, saltellando, agitandosi e perfino scendendo dal podio per poi subito ritornarvi.Era giusto dunque che gli americani lo chiamassero «leaping Lenny», ma nello stesso tempo sapevano quanto fosse preciso, rigoroso, capace di studiare per l'ennesima volta una partitura e di scoprirvi qualcosa di nuovo.

Che cosa è il jazz
Per me, tuttavia, era altrettanto significativa la presenza, nella sua vasta e composita discografia per Sony, di un cd (in origine lp) intitolato «What is Jazz», realizzato negli anni Cinquanta come didatta. Il maestro, naturalmente, potè avere la collaborazione di personaggi e orchestre inavvicinabili per altri. E però, il punto che più conta sono le sue spiegazioni su che cosa sia il jazz, le sue parole, la sua competenza, i suoi esempi musicali: soprattutto uno, di lapidaria chiarezza, circa le "blue notes" di etimologia africana.

Bernstein all'Orchestra Verdi
Adesso, un importante contributo alla conoscenza di Bernstein è venuto dall'Orchestra sinfonica Giuseppe Verdi diretta da Giuseppe Grazioli, che presso l'Auditorium di Milano ha proposto in forma semiscenica, con la collaborazione della Compagnia di Canto dell'Università di Yale, il musical «Wonderful Town» in due atti, un'overture e quindici episodi realizzato da Bernstein nel 1952 in quattro settimane, quasi per scommessa. «Wonderful Town» si colloca fra «On the Town» (1944) e la celebre «West Side Story» (1957) che sono le altre due commedie musicali di Bernstein. Vi si narrano, ambientate negli anni Trenta, le avventure di due sorelle, Ruth ed Eileen Sherwood, che arrivano dall'Ohio alla conquista di New York, trovandovi guai e amore.

Meravigliosa New York
Ma la vera protagonista della vicenda è la wonderful town, la città meravigliosa, cioè New York. Qualcuno sostiene che questo sia il meno conosciuto, dalle nostre parti, dei tre musical di Bernstein: se ciò è vero, ancor più meritoria è l'iniziativa della Verdi (in esclusiva nazionale), ben supportata da un robusto fascicolo non privo di errori, ma fitto di notizie su Bernstein, sulla commedia e i suoi antecedenti, e soprattutto con 25 pagine dedicate al testo completo di «Wonderful Town» in inglese e in italiano. In questo modo, chiunque era posto in condizione di capire bene i fatti in connessione con la musica stupenda, e di intuire che era consentito applaudire alla fine dell'overture e di ogni episodio. I buoni intenditori hanno anche interpretato il quattordicesimo titolo, Il Rag della nota sbagliata, come un accenno alle blue notes, ed è vero.

Applausi ai cantanti
Clamorosi e giusti applausi sono andati alle quattro voci principali - Jennifer Feinstein mezzosoprano, Lisa Williamson soprano, David Pershall baritono, Eric Barry tenore - ma hanno premiato anche le altre sette. A proposito dei musical di Bernstein, si sente talvolta alludere a un'influenza di George Gershwin, la qual cosa è accettabile purché non si parli affatto di derivazione. Preme piuttosto porre in rilievo la notevole prossimità al jazz di Wonderful Town, certo più degli altri due musical. Fin dalle prime note dell'Overture lo spettatore è investito da spunti melodici, armonie e ritmi jazzy che si ritrovano qua e là negli episodi successivi, specialmente in Conga! (che la Verdi e la Compagnia hanno ripetuto alla fine come bis), Swing! e Wrong Note Rag.

Il Dvd dei Berliner
Si capisce bene quanta consapevolezza e amore per il jazz - e per tutto lo scibile musicale di ieri e della contemporaneità - ci fosse in Bernstein. A chi abbia perduto il bel concerto dell'Auditorium milanese o non conosca per nulla Wonderful Town, si consiglia di provvedersi del magnifico dvd prodotto per EuroArts dai Berliner Philharmoniker diretti da Sir Simon Rattle il 30 e 31 dicembre 2002 alla Philharmonie di Berlino con le voci di Kim Criswell, Audra McDonald, Thomas Hampson e Brent Barrett. Anche loro hanno scelto Conga! come bis.

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