Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 10 marzo 2011 alle ore 17:10.

My24
Augustus John, artista (National Portrait Gallery, Londra)Augustus John, artista (National Portrait Gallery, Londra)

Nel fermento artistico e culturale che era la Londra degli anni Cinquanta e Sessanta, Ida Kar ha trasformato la fotografia in arte. Con la forza della sua personalità e con la sua capacità di cogliere l'immagine perfetta, questa donna di origini armene è riuscita a conferire un nuovo status alla fotografia e a farsi accettare anche dai critici piú scettici come artista.

Nata in Russia nel 1908 e vissuta al Cairo, Ida Karamian si era trasferita a Londra subito dopo la seconda guerra mondiale e, dopo avere abbreviato il suo nome armeno, aveva subito aperto uno studio fotografico, specializzandosi in ritratti di artisti.

La retrospettiva della sua opera che apre oggi alla National Portrait Gallery di Londra, ha il titolo "Bohemian photographer" perché la Kar per tutta la sua carriera è stata identificata con la vita artistica della capitale e con i tanti artisti – scrittori, scultori, pittori, attori e fotografi – che nei due decenni dopo la guerra hanno fatto di Londra un centro di creatività.

Un grande progetto avviato dalla Kar si chiama "artisti al lavoro", una serie di immagini molto diverse tra loro. C'è una foto della scultrice Barbara Hepworth che sembra quasi lottare con la grande struttura metallica destinata a essere l'intelaiatura di una delle sue opere, ma l'espressione dell'artista rivela che è lei ad avere il controllo della situazione. Anche la foto di Henry Moore nel suo studio, circondato dalle sue gigantesche sculture di donna, sembra dimostrare la sua grande forza di artista capace di piegare anche la pietra al suo volere. C'è poi una straordinaria foto di Gino Severini nel suo studio con in testa il cappello che usava farsi ogni giorno con fogli di giornale, e poi l'eclettico André Breton circondato dagli oggetti di arte africana che collezionava.

Dmitri Shostakovich, seduto davanti al pianoforte, trasmette una grande intensità. Jean-Paul Sartre, accanto a una pila di libri piú alta di lui, non guarda l'obiettivo. Bridget Riley è fotografata dall'alto, come incastonata tra due dei suoi dipinti. Marc Chagall, accanto ai suoi quadri, ha l'aria tormentata e rivela tutta la sua fragilità, mentre Le Corbusier al suo tavolo da architetto comunica una grande sicurezza di sé. Il ritratto forse piú memorabile è quello di un anziano Augustus John nel 1959 di fronte alle sue sculture, con lo sguardo intenso e quasi disperato, ha scritto un critico dell'epoca, «di un uomo che guarda la morte in faccia».

La fama della Kar ha toccato l'apice nel 1960 con una grande mostra alla Whitechapel Gallery, la prima dedicata all'opera di una fotografa. L'artista è morta nel 1974, dopo molti anni di declino fisico e professionale dovuto alla depressione. La National Portrait Gallery ha poi acquistato il suo archivio e Clare Freestone, la direttrice della mostra, ha passato oltre dieci anni a catalogare le 800 fotografie stampate dalla stessa Kar e i centomila negativi. Anni di studio e di riscoperta che sono culminati nella mostra, la prima da cinquant'anni dedicata alla Kar, destinata ora a fare riscoprire il talento di questa tormentata ma straordinaria artista.

Ida Kar: Bohemian Photographer 1908-1974
National Portrait Gallery, Londra
10 marzo - 19 giugno 2011
www.npg.org.uk

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi