Anche la tv sperimenta, bene o male...

L'eterno ritorno dell'identico tormentone «in tv mancano idee» ha un rovescio: gli esperimenti. Tipo Luca e Paolo versione Camera Cafe, meno a Sanremo. O per volare alto: Lost, la lista di Saviano e Fazio (sulla via del bis, si spera) e qualunque cosa fatta da Corrado Guzzanti e Maurizio Milani (quando torna?) davanti a una telecamera.

Ecco due nuovi esempi. Il primo si chiama The Booth ed è andato in onda questa settimana su Fx. Che fare per sembrare amanti dello sperimentale? Primo, mandare tutto anche in diretta web, chat, social e asocial network. Secondo, optare per l'opposto del così fan tutti: se tutti si muovono come matti nelle serie di azione, noi partiamo fermissimi, inchiodati al tavolino di un bar. Terzo, se tutti ti raccontano che tutto è bene quel che finisce bene, noi ti raccontiamo che tutto è male ciò che inizia male. Otto persone disposte a tutto parlano con un burbero impersonato dal bravo Xander Berkeley che per apparire satanico ha occhi luciferini e barba incolta.

L'altra idea è quella di trasmettere le puntate tutti i giorni di una stessa settimana alla stessa ora, poi basta. Tutti devono fare cose terribili per ottenere cose per loro giuste. Il patto con il Diavolo, però, di originale ha giusto il peccato: la cosa è già sentita. Se poi non riesci ad aver voglia di vedere un'altra puntata per noia, l'esperimento sarà pure geniale ma è difficile sapere se funziona. Il secondo esempio è Biutifullab, la vita come una soap opera. Quattro storie sono qui. Immaginate le Cassanate, le liti nel centrosinistra, gli alti e poi i bassissimi del Cav. e di Fini, e ovviamente l'originale: Beautiful, tutto in cinque minuti. Linguaggio rapido: Pinco litiga con Pallino e si allea con Caio che ha rotto con Tizio. Ogni tanto queste graphic soap vanno in onda su Sky come intermezzi. Da ridere.

Morale: una sintesi è sempre possibile e certa attualità si presenta la prima volta come farsa, la seconda come telenovela. Sia The Booth sia Biutifullab sono pensati anche come pezzetti di tv che poi possono vivere di vita propria sul web. Meglio una pillola di ironia che una di angoscia. Perché, come dice il poeta di Zocca, Vasco Rossi, «poi la gente sai che cosa vuole, in fondo, vuole Natale con la neve».