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Questo articolo è stato pubblicato il 13 marzo 2011 alle ore 17:11.

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Conosciuto in Italia soprattutto per la serie che ha come protagonista la ragazzina Lou (edita da noi da ReNoir), Julien Neel ha vinto per la seconda volta il Prix Jeunesse al recente Festival di Angoulême confermandosi uno dei narratori e disegnatori più interessanti degli ultimi anni. Vale decisamente la pena scoprire anche gli altri lavori di questo autore, nato nel 1976 nella banlieue parigina e arrivato al fumetto professionale dopo aver lavorato nel mondo della grafica pubblicitaria. Vale la pena, soprattutto, recuperare «Ogni cosa», lavoro autobiografico di Neel pubblicato in Francia da Gallimard nel 2006 e portato finalmente in Italia da Bao Publishing, nuova e intraprendente casa editrice che vanta in catalogo altri del calibro di Mike Allred, Dave McKean, Jeff Smith, David B, Neil Gaiman e Alessandro Barbucci.

«Ogni cosa» è un titolo programmatico perché «ogni cosa», in fondo, vale la pena di essere raccontata. Questo è quello che Alain sembra balbettare al piccolo Julien, suo figlio, che disegna l'ennesima sfida immaginaria tra i suoi eroi Batman e Superman. «Per esempio, potresti raccontare le cose che succedono a due tipi normali, come noi...» dice Alain. Lui è un omone che vorrebbe offrire al figlio - e, di riflesso, all'ex moglie - l'immagine di un padre vincente, ma si ritrova a fare lavori di ripiego. Il suo mestiere dovrebbe essere quello di prestigiatore, ma per un'estate si trova a sbarcare il lunario indossando i panni di Mister Orsone, la mascotte ufficiale di un'azienda del gas. Poco male, perché agli occhi del piccolo Julien, andare in giro per la costa con il papà vestito da orso tutto blu non è certo una disdetta, anzi. In più, gli arriva in dono anche il suo primo costume da Robin, l'aiutante di Batman: chi più felice di Julien? A quel punto, come avviene nei suoi adorati fumetti, ogni cosa può accadere: compreso che all'improvviso la felicità si trasformi in tragedia. E allora bisogna fare una corsa contro il tempo per arrivare in ospedale prima che il cuore di un padre si fermi. Questo sì che è un lavoro per un supereroe.

«Ogni cosa» ha il pregio di stemperare il dramma con un umorismo lieve, mai cinico, e Neel ha la capacità di ricordarsi - e ricordare al lettore - come si guarda la realtà, «ogni cosa», con gli occhi di un bambino. Ma non sarebbe sufficiente a spiegare come una trama tanto esile e personale possa reggere la prova del romanzo grafico. Il segreto di «Ogni cosa» è anche nel segno, sospeso in maniera perfetta tra underground e accenni alla tradizione della linea chiara francobelga. Attraverso un sapiente montaggio incrociato, Julien ci porta dall'infanzia al suo presente di fumettista di successo – che, all'epoca, ha già vinto la sua prima Angoulême - e di figlio spaventato, nuovamente al capezzale di un papà ammalato. Sono passati tanti anni, ma la domanda per Julien è la stessa: «Chi lo salverà, adesso?». I superpoteri che il protagonista voleva da bambino, ora più che mai, sono necessari per sottrarre il grande papà al nemico più forte, una malattia che vuole portarselo via per sempre. Il libro arriva quindi alla sua conclusione, in cui ogni cosa è illuminante: piano onirico e realtà si ricongiungono, l'impavido Robin e il forzutissimo Mister Orsone combattono fianco a fianco. Con un gustoso colpo di scena finale, da prestigiatore, in cui Neel trova il modo di ricucire ogni cosa.

«Ogni cosa»; di Julien Neel, 16 euro , 112 pagine
www.baopublishing.it

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