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Questo articolo è stato pubblicato il 15 marzo 2011 alle ore 19:13.

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Sarà perché, primo fra i teatri degli stati che entravano a far parte del Regno d'Italia, già nel cartellone 1860-1861 ospitò l'esecuzione della Marcia reale di casa Savoia. Sarà perché il rapporto con il repertorio del massimo compositore patrio Giuseppe Verdi è saldissimo, antico quanto le tormentate prime dell'«Alzira» e della «Luisa Miller». Sarà perché ancora fino a sessant'anni fa da queste parti poteva capitarti di vedere piovere manifestini tricolori durante l'esecuzione del «Va' pensiero». Sarà per tutti questi motivi insieme che le celebrazioni del centocinquantenario dell'Unità nazionale al San Carlo di Napoli assumono un sapore molto particolare: il teatro partenopeo, come il Regio di Torino e la Fenice di Venezia, mercoledì 16 aderirà infatti alla «Notte Tricolore». Con un evento speciale, a quanto pare destinato a farsi ricordare.

Il ritorno di Roberto Bolle
L'étoile Roberto Bolle interpreterà in anteprima le più suggestive scene dei «duelli di armi e d'amore» del «Roméo et Juliette» firmato da Amedeo Amodio su musiche dell'omonima sinfonia drammatica di Hector Berlioz. La performance anticipa il balletto in programma, per la prima volta al San Carlo, dal 22 al 29 marzo. L'evento, aperto al pubblico, verrà trasmesso con due collegamenti in diretta da Raiuno nel corso della trasmissione per i festeggiamenti dell'Unità nazionale. Un attesissimo ritorno, quello del ballerino originario di Casale Monferrato dopo la performance scandalo dell'anno scorso, quando proprio sul palco del massimo teatro napoletano danzò nudo per la «Giselle» scandalizzando i puristi.

Stavolta, però, ci sono le premesse per accontentare tutti: il «Roméo et Juliette» rappresenta una delle creazioni più applaudite e interpretate di Amodio, vincitrice del «Premio Danza & Danza» nel 1987. Un lavoro che, tra le sue particolarità, propone l'alternarsi di danza e prosa con la recitazione di brani dal testo originale di William Shakespeare. I

Il programma della serata
Insieme con Lucia Lacarra (Giulietta), Alessandro Macario (Mercuzio), Edmondo Tucci (Tebaldo), Marco Spizzica (Benvolio) e il corpo di ballo del teatro, l'étoile presenterà alcune delle scene salienti dell'opera, tra cui i duelli iniziali (con musica e in forma di parlato), la festa in casa Capuleti e il primo incontro tra Romeo e Giulietta, la notte serena, il duello tra Mercuzio e Tebaldo (parlato), la morte di Mercuzio, il duello tra Romeo e Tebaldo e, in conclusione, il passo a due con Bolle e la Lacarra. Un particolarissimo «assaggio» in notturna per un'opera che sarà in cartellone al San Carlo da martedì 22 fino a domenica 29. Al termine del balletto, l'orchestra e il coro del San Carlo eseguiranno l'Inno nazionale di Goffredo Mameli.

Un anno di celebrazioni patriottiche
L'evento del 16 notte rappresenta a ogni modo solo l'inizio di un calendario di celebrazioni che proseguirà per tutto il corso del 2011 e si chiuderà il prossimo dicembre con l'esecuzione del «Requiem» di Giuseppe Verdi diretto da Riccardo Muti. Dal 15 al 24 maggio, invece, andrà in scena l'amatissimo capolavoro verdiano «Les Vêpres siciliennes», per la prima volta rappresentato al San Carlo nella versione integrale. In quell'occasione a dirigere orchestra e coro stabili sarà Gianluigi Gelmetti, da oltre vent'anni lontano dal podio napoletano. La regia è di Nicolas Joel, scene di Ezio Frigerio e costumi di Franca Squarciapino.

La prima del Nabucco del 1842
I concerti in omaggio al compositore di Roncole di Busseto, ideale animatore e simbolo del nostro Risorgimento e dell'Unità nazionale, riportano all'attualità il suo particolare legame con il San Carlo, dove, alla prima del «Nabucco» del 9 marzo 1842, il pubblico, appassionato dal dramma degli ebrei, richiese un bis per il «Va' pensiero», incominciando a intonare l'aria con un entusiasmo delirante mai visto prima. Per le strade della capitale borbonica i versi «Oh, mia patria sì bella e perduta» riecheggiavano come un vero e proprio inno popolare, annunciando il primo passo di Verdi nel suo cammino patriottico.

Cento anni dopo
Più di cento anni dopo quella storica serata al San Carlo, il 22 dicembre 1949, un corrispondente da Napoli di un grande quotidiano nazionale scriverà: «È accaduto ieri al San Carlo, un fatto insolito e inatteso, un fatto che invece nel secolo scorso si verificava di frequente, quando Verdi era insieme simbolo musicale e patriottico. Al "Va' pensiero" è scesa dall'alto dei palchi una pioggia di manifestini tricolori. Un lungo applauso al ritmo di "Viva l'Italia, Viva Verdi", quasi un appello disperato di chi cerca un sommo bene perduto». Che possa accadere di nuovo nella «Notte Tricolore»?

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