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Questo articolo è stato pubblicato il 24 marzo 2011 alle ore 13:51.

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Donatella Finocchiaro in Sulla strada di casaDonatella Finocchiaro in Sulla strada di casa

Da sempre il tema del viaggio è stato, nella mente di artisti e scrittori, una delle metafore fondamentali dell'esistenza umana. Dalla partenza all'arrivo si possono spesso ritrovare quegli schemi, fatti di crescita, cambiamenti o incontri imprevisti, che segnano le tappe più importanti della nostra vita.

Nonostante il cinema abbia costantemente sfruttato, fin dalla sua genesi, il fascino del viaggio (appoggiandosi alla tradizione letteraria sull'argomento) attraverso modalità sempre originali e differenti (in primis le pellicole della New Hollywood, come «Easy Rider» o «Cinque pezzi facili», dove i protagonisti muovendosi per le strade americane cercavano di dare un senso alla propria vita), risulta ugualmente curioso che in un festival importante siano stati premiati tre titoli tutti inerenti a questo argomento.

Struggente drama polacco di due registi esordienti
È successo al Bergamo Film Meeting 2011, kermesse la cui 29ª edizione si è conclusa con la vittoria di tre pellicole (scelte con giudizio popolare) rigorosamente «on the road».
Sul gradino più alto del podio è salito «Miracle Seller», uno struggente dramma polacco a basso costo diretto dalla coppia di registi esordienti Boleslaw Pawica e Jaroslaw Szoda.

Il protagonista
Il protagonista del film è Stefan, un uomo di mezza età, che sta partendo dalla Polonia per andare a Lourdes in pellegrinaggio. Durante il percorso conoscerà Hasim e Urika, due piccoli profughi ceceni che, dopo aver passato il confine russo-polacco illegalmente, si sono nascosti nel bagagliaio della sua automobile, nella speranza di arrivare in Francia e ricongiungersi con il padre. I due bambini, con il loro grande desiderio di ritrovare il genitore, daranno a Stefan (da tempo solo e disperato a causa di una grave dipendenza dall'alcol) quella ragione di vita di cui era alla ricerca da molto tempo.

Il viaggio di Maria
Film altrettanto impegnato è il secondo classificato della manifestazione di quest'anno: «The Day I Was Not Born» di Florian Cossen. Protagonista è Maria, ragazza tedesca, che durante un viaggio in Sudamerica, mentre si trova all'aeroporto di Buenos Aires, riconosce una filastrocca cantata da una passante. Non sa una parola di spagnolo, ma pian piano riesce a ricordarsi l'intera canzone a memoria: decide di raccontare l'accaduto al padre Anton, il quale (turbato dalla notizia) parte dalla Germania per raggiungerla e rivelarle qualcosa sul loro passato che Maria aveva dimenticato.

Sulla strada di casa
Se il viaggio di Stefan in «Miracle Seller» era metafora di un rinnovato interesse nella vita e quello di Maria in «The Day I Was Not Born» di una ricerca interiore delle proprie radici, molto diverso sarà quello di Alberto in «Sulla strada di casa» di Emiliano Corapi, la medaglia di bronzo del Bergamo Film Meeting 2011. Il protagonista di questo film italiano è un piccolo imprenditore ligure, costretto a diventare il corriere di un'organizzazione mafiosa per salvare la propria azienda. Alla vigilia di un viaggio, alcuni uomini armati fanno irruzione in casa, intimandogli di portare a loro il carico che si accinge a ritirare. Costretto ad accettare (pena il sequestro della sua famiglia), Alberto attraverserà l'Italia per effettuare il ritiro. Interpretato da Daniele Liotti e Donatella Finocchiaro, «Sulla strada di casa» è un coraggioso prodotto nostrano che ci auguriamo di (ri)vedere molto presto anche in sala.

Nell'anno in cui «On the Road» di Jack Kerouac verrà finalmente trasposto sul grande schermo (in uscita nei prossimi mesi, diretto da Walter Salles), i tre vincitori della kermesse bergamasca dimostrano quanto il pubblico (italiano e non) sia ancora affascinato dal tema del viaggio, nelle sue più diverse declinazioni.

Budget ridotto del 50%
E un vero e proprio viaggio, difficile e avventuroso, è stato anche quello che ha dovuto compiere il Bergamo Film Meeting per rimanere in vita: per il secondo anno consecutivo ha subito tagli del 50% delle risorse, fatto che rende ancor più miracoloso il suo ottimo bilancio.
Sono state infatti stimate in numero superiore a 20.000, le persone che anche per questa edizione non hanno voluto rinunciare ad uno dei festival cinematografici più importanti del nostro paese.

Le retrospettive
Oltre ai film del concorso, come d'abitudine, grande successo l'hanno ottenuto le tante retrospettive proposte. Tra l'omaggio al periodo inglese di Alfred Hitchcock e la rassegna sulla fantascienza d'autore, la manifestazione bergamasca ha inoltre permesso al pubblico di scoprire il nome di Regina Pessoa: regista d'animazione portoghese alla quale è stata dedicata una sezione monografica, che è stata la vera grande sorpresa (e il nome da tenere in grande considerazione per il futuro) di questa 29ª edizione.

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