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Questo articolo è stato pubblicato il 04 aprile 2011 alle ore 16:43.

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Dai baiocchi alle lire fino all'euro, a Roma si ripercorre la storia della moneta unitaria. In modo avvincente e multimedialeDai baiocchi alle lire fino all'euro, a Roma si ripercorre la storia della moneta unitaria. In modo avvincente e multimediale

Con questo titolo così asciutto, "La moneta dell'Italia Unita: dalla lira all'euro", che non contiene nemmeno un'evocazione o una metafora che tanto vanno di moda nelle denominazioni contemporanee, si potrebbe pensare che la mostra che si apre domani al Palazzo delle Esposizioni di Roma sia una didascalica lezione di storia economica.
Ma non è affatto così. La mostra, organizzata dalla Banca d'Italia nell'ambito delle celebrazioni per i 150 dell'Unità nazionale e aperta fino al 3 luglio, è un colto, documentato e persino divertente viaggio nella storia monetaria della nostra Unità, dalle banconote pre-unitarie all'euro. Una mostra che sarà certamente capace di interessare gli specialisti del settore, che troveranno chicche e rarità, ma anche i curiosi e gli studenti, come ha auspicato il direttore generale della Banca d'Italia, Fabrizio Saccomanni, presentando in anteprima la mostra alla stampa.

Nella sala principale si viene accolti da una bella installazione multimediale con i ritratti dei padri dell'Unità politica ed economica dell'Italia che si alternano a giochi luminosi di monete. Tutto intorno, un percorso cronologico su pannelli che racconta, riassumendola efficacemente, l'economia, la politica e la società dell'Italia. I pannelli circondano a loro volta nove isole tematiche e interattive: si parte da lontano, visto che in una di queste isole, tavoli dove le tradizionali teche affiancano touch screen interattivi, si trovano monete del XIII secolo a.C., sesterzi romani e monete d'oro del Sacro Romano Impero. E persino monete davvero singolari come la mattonella di rame da 10 talleri da 19,67 kg coniata al tempo della Regina Cristina di Svezia, oppure la curiosa moneta-ruota di pietra della Micronesia. Attraverso documenti napoleonici, conii pre-unitari (erano 236, fatti da 26 zecche diverse), titoli che sembrano pergamene, si arriva al momento della nascita della Lira, il 24 agosto del 1862, giorno in cui re Vittorio Emanuele II appose le sua firma sulla legge di unificazione del sistema monetario mettendo fine a un universo di monete diverse, dal baiocco al carantano, dal carlino al fiorino fino al francescone e al marengo. Negli stessi anni anche le banche vennero riformate secondo il nuovo assetto nazionale, tanto che dopo il 1870 quelle che potevano emettere carta moneta vennero ridotte da nove a sei, fino ad arrivare nel 1893-4 alla nascita della Banca d'Italia.

Come anticipato, l'evoluzione strettamente monetaria segue quella sociale del nostro Paese ed è qui che entra in gioco la parte più interattiva della mostra: molto divertente è il touch screen dove si possono mettere a confronto il potere d'acquisto delle lire del 1861 e dell'euro di oggi. E si scopre che con 10 euro di oggi si possono comprare circa 207 uova, mentre nel 1861 ci si fermava a 21. E che invece con le 2 lire ottocentesche, corrispondenti a circa 12,40 euro, oggi potremmo comprare 39 litri di latte contro gli appena cinque di allora. C'è poi un pannello che descrive i tempi di viaggio nell'Italia di fine Ottocento, un altro che mette a confronto dati come la crescita dell'altezza e dell'aspettativa di vita ai primi del Novecento. E da questo viaggio si comprende come anche l'Italia sia cresciuta insieme e grazie alla sua moneta, fino a raggiungere la maturità tale per lasciarla e arrivare a essere uno dei Paesi dell'euro. Infine, una sala apposita è dedicata ai sistemi di pagamento contemporanei e sempre più spesso alternativi alla moneta fisica, quindi assegni e soprattutto carte di credito, di cui si elencano vizi e virtù, con un occhio ai potenziali pericoli del pagamento elettronico e della contraffazione.

In tutto i pezzi in mostra sono circa 500, provenienti dalle raccolte e collezioni della Banca d'Italia ma anche dal Museo Nazionale Romano, grazie al quale sono esposte anche alcune monete della collezione di Vittorio Emanuele III. Ma la mostra è anche un'occasione per approfondire questo complesso quanto appassionate viaggio storico, tramite conferenze e convegni: l'8 aprile Pierluigi Ciocca parlerà di "moneta forte, moneta debole", mentre il 13 aprile sarà la volta di Luca Einaudi (alcuni pezzi in mostra provengono dalla sua collezione privata) che parlerà di "Risorgimento, modernizzazione, moneta", per poi proseguire, fra gli altri, con incontri sul rapporto fra moneta e classi sociali nell'Italia unita e Giuliano Amato che interveràr il 27 aprile sul tema "Moneta e politca nell'Italia unita". I convegni, invece, saranno organizzati in 13 sedi della Banca d'Italia in altrettante città italiane, da Genova (7 aprile) a Palermo (21 aprile). Infine, un particolare rilevante: il ricavato del bel catalogo della mostra (pp.312, 25 euro) sarà devoluto in beneficienza per il restauro di opere d'arte danneggiate dal terremoto della città dell'Aquila.

"La moneta dell'Italia Unita: dalla Lira all'euro", Palazzo delle Esposizioni, via Nazionale, Roma. Ingresso gratuito. Orario: domenica, martedì, mercoledì e giovedì dalle 10 alle 20. Venerdì e sabato dalle 10 alle 23.30. Lunedì chiuso. Info 06 39967500 www.palazzoesposizioni.it e www.bancaditalia.it/servizi_pubbl/monetaitaliaunita

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