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Questo articolo è stato pubblicato il 09 aprile 2011 alle ore 19:41.

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Era una creatura di New York e non di Hollywood, e forse questo, scrive oggi il New York Times, può avere a che fare con le tante delusioni alle notti degli Oscar: cinque nomination in 50 anni di lavoro e il premio alla carriera solo nel 2004, a 80 anni. La sua reazione a quel premio superpop non fu snob, né alla moda, né sarebbe buona oggi per arguti tweet o post o per fare bella figura in società: «Ne volevo uno, dannazione! Sentivo di meritarmelo» disse quattro anni fa in un'intervista al quotidiano newyorkese.

Sidney Lumet è morto oggi a 86 anni nella sua casa a Manhattan: la notizia è stata data dalla figlia del regista a quello stesso quotidiano che aveva pronto l'articolo di commiato dal 2007. Regista di quantità, eclettico - tv, teatro, cinema, figlio d'arte cresciuto a studio e gavetta - negli anni 70 gira i film diversissimi: Serpico (1973) e Quel pomeriggio di un giorno da cani (1975) entrambi con Al Pacino a inizio carriera, Assassinio sull'Orient-Express (del 1974, tratto da un romanzo di Agatha Christie con Ingrid Bergman, Lauren Bacall, Anthony Perkins, Sean Connery, Vanessa Redgrave e Albert Finney nel ruolo del commissario Poirot), Quinto potere (1976, critica al sistema televisivo a agli effetti nei confronti degli spettatori), film che regalò l'Oscar ai due protagonisti, Peter Finch e Faye Dunaway.

Carriera lunga mezzo secolo

Ebbe una carriera lunga e un feeling con l'Europa e i grandi attori. Dopo il teatro e la tv, debutta come regista cinematografico a 33 anni, con il lungometraggio La parola ai giurati (1957) interpretato dall'amico Henry Fonda, con cui girerà cinque film. Dirige Sophia Loren in «Quel tipo di donna> (1959), Anna Magnani e Marlon Brando in «Pelle di serpente» (1960), Katharine Hepburn e Ralph Richardson ne «Il lungo viaggio verso la notte» (1962), Henry Fonda nel ruolo del presidente degli Stati Uniti in «A prova d'errore» (1964), Rod Steiger ne «L'uomo del banco dei pegni» (1964), Sean Connery ne «La collina del disonore» (1965). Dopo i successi degli anni 70, negli anni 80 gira «Il verdetto» (1982) con Paul Newman e James Mason, «Daniel» (1983) sul caso Rosenberg e «Il mattino dopo» (1986) con Jane Fonda. Dopo alcune pellicole che non riscontrano il consenso delle precedenti (tra le quali Gloria con Sharon Stone, remake del film di John Cassavetes), Lumet gira «Prova a incastrarmi», con Vin Diesel (2005) e «Onora il padre e la madre» (2007) con Ethan Hawke e Philip Seymour Hoffman. Solo alla 77esima edizione degli Oscar (nel 2004) ottiene il riconoscimento alla carriera. Nel 2009, partecipa al documentario «I Knew It Was You» sotto la regia di Richard Shepard per ricordare l'attore John Cazale a trent'anni dalla morte.

Lumet, malato di linfoma, era nato a Filadelfia il 25 giugno 1924, è stato regista, sceneggiatore, attore e produttore cinematografico. Il padre era l'attore Baruch Lumet e madre la ballerina Eugenia Wermus, dopo il debutto a quattro anni all'Yiddish Art Theatre di New York ha studiato al Professional Children School e dal 1939 ha partecipato a diversi spettacoli teatrali.

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