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Questo articolo è stato pubblicato il 15 aprile 2011 alle ore 18:49.

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Scala: Don Giovanni apre la stagione dei giovani talenti e dello storico ritorno di Abbado (Ansa)Scala: Don Giovanni apre la stagione dei giovani talenti e dello storico ritorno di Abbado (Ansa)

Sarà ancora il maestro Daniele Barenboim ad aprire il 7 dicembre 2011 la nuova stagione del Teatro alla Scala di Milano con un'opera nota e molto eseguita in Italia, il «Don Giovanni» di Mozart. Ma la regia è nuova ed è firmata da Robert Carsen, al suo primo lavoro deicato al teatro milanese. Anche quest'anno, grazie all'accordo con la Rai, l'opera entrerà nelle ase di tutti gli italiani.

La nuova stagione scaligera (19 spettacoli: 13 di Opera e 6 di balletto, sette nuove produzione, quattro riprese e due spettacoli ospiti, 274 alzate di sipario fra opera, balletto e concerti, 15 tournee internazionali) è stata presentata oggi dal sovrintendente Stéphane Lissner e dal sindaco Letizia Moratti. Un Lissner, visibilmente sollevato per il reintegro del Fus (418 milioni da 218 milioni previsti inizialmente, con 191 milioni per enti lirici) che gli consente di mettera in cassa 28 milioni, «purtroppo un livello ancora basso»rispetto al budget della Scala (116 milioni la stima 2011, uguale alla previsione 2012 ), ma «un importante segnale di stabilità per il triennio 2011-2013». Molto grato per il contributo straordinario del Comune di Milano (stanziamento alzato di 3,1 milioni a 9,4 milioni) che «ha consentito quest'anno di chiudere il bilancio in pareggio per sesto anno consecutivo».

Ma un Lissner un po' deluso per il suo teatro sempre meno pubblico. «Da quando sono arrivato a Milano - ha ricordato Lissner - ho detto che dobbiamo essere vigili per mantenere la missione di teatro pubblico: il bilancio della Scala deve avere almeno il 60% di contributi pubblici e il 40% di ricavi propri e purtroppo oggi questo rapporto si è invertito». Ben contento, comunque, di avere un nuovo finanziatore di peso come il colosso spagnoloTelefonica, che ha chiesto di entrare nella rosa dei soci fondatori della Scala.

Lissner ha preannunciato che il secondo titolo in cartellone dopo Sant'Ambrogio non sarà, come al solito, un balletto. Dal 15 al 22 dicembre il corpo di ballo scaligero sarà infatti a Mosca per inaugurare il nuovo Bolscioi appena restaurato e li porterà proprio Excelsior, una produzione del Teatro alla Scala che il 20 gennaio aprirà la stagione di balletto con l'étoile Roberto Bolle. Se la stagione operistica e sinfonica conta già molti fan tra i giovani, quella del balletto sembra aver bisogno di una rinfrescata. Per attirare nuovo pubblico ecco Vasco Rossi che porterà in scena le sue musiche a marzo con «L'altra metà del cielo» della coreografa Martha Clarke.

Sarà molto intenso l'impegno del maestro Barenboim che garantisce ala Scala ben quattro mesi di disponibilità all'anno, un impegno destinato a crescere ulteriormente nel 2012/13, ha rivelato Lissner. Oltre al concerto di apertura del 7 dicembre, Barenboim dirigerà anche il Siegfried di Richard Wagner per la regia di Guy Cassiers (nuova produzione inn collaborazione con la Staatsoper di Berlino) e vari concerti della Filarmonica. Proprio nel 2012 il maestro compirà 70 anni. Verrà festeggiato con un ritorno eccellente: quello di Claudio Abbado alla Scala dopo 25 anni. Il 30 ottobre 2012 Abbado salirà sul podio con l'orchestra Mozart e un pezzo forte del suo repertorio: la Sesta di Mahler. A festeggiare i 70 anni di Barenboim ci saranno anche due eccezionali trentenni: Gustavo Dudamel e Andris Nelsons, due direttori richiesti in tutto il mondo.

I giovani rileggono il repertorio italiano
Dudamel
salirà sul podio anche a novembre per il Rigoletto con la regia di Luc Bondy. La Scala ha puntato molto sui giovani e ha affidato a molti freschi talenti la riscoperta del repertorio italiano. Sul podio dell'Aida, con la regia di Franco Zeffirelli, salirà ad esempio il giovane israeliano Omer Meir Wellber (classe 1981); a dirigere La bohème di Puccini, ancora regia Zeffirelli, sarà il milanese Daniele Rustioni (classe 1983); per laTosca di Puccini, regia Luc Bondy, debutta Nicola Luisotti, direttore musicale dell'Opera di San Francisco, giovane italiano molto apprezzato all'estero. Il direttore più giovane della nuova stagione, appena 24 anni, sarà il veronese Andrea Battistoni (classe 1987), che riprende in mano un vecchio capolavoro della Scala, Le nozze di Figaro, regia di Giorgio Strehler. Un altro debutto eccellente è quello di Gianandrea Noseda che rileggerà la «Luisa Miller» di Verdi, con la regia di Mario Martone. Senza scordare Fabio Luisi, genovese classe 1959, direttore prima a Dresda e oggi al Metropolitan di New York.

Giovani talenti e pubblico giovane, un binomio su cui la Scala punta molto. Anche quest'anno ci sarà la molto apprezzata anteprima riservata ai giovani under30. Una iniziativa che, unita alla politica di prezzi contenuti, marchio che l'amministrazione milanese ha impresso con successo anche al Festival musicale Mito settembre musica, si sta dimostrando molto efficace per agganciare nuovo pubblico, Le cifre ufficiali dicono che su 449.918 spettatori della stagione 2010-2011, ben 76.599 sono giovani al sotto dei 30 anni e al 14 aprile erano registrati di Facebook ben 39.750 fans del Teatro alla Scala.

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