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Questo articolo è stato pubblicato il 17 aprile 2011 alle ore 08:24.

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Con l'arrivo di Gio Ponti nel 1923, l'azienda Richard-Ginori avviò un moderno dialogo fra l'antica tradizione manifatturiera nel campo della ceramica e la contemporanea cultura del progetto. Gli esiti seguiranno due direzioni. Da un parte, il rinnovamento di una produzione "alta" di forte impatto visivo e decorativo, realizzata soprattutto a Doccia (Firenze). Dall'altra, l'introduzione di un percorso di diffusione e "democraticizzazione" del prodotto ceramico attraverso pezzi destinati a una produzione seriale, eseguiti negli stabilimenti milanesi di San Cristoforo: servizi da tavola, vasi e oggetti decorativi caratterizzati da linee semplici, di linguaggio aggiornato ed elevata qualità esecutiva. Pur rimanendo negli anni vicino all'azienda, Ponti lascia la "traduzione" di questo programma progettuale e produttivo in eredità ai suoi allievi e collaboratori.
Giovanni Gariboldi (1908-1971) ne è stato in Richard-Ginori un degno interprete, lungo una strada che questa prima monografia di Giacinta Cavagna di Gualdana (su progetto grafico di Italo Lupi e prefazione di Marco Romanelli) inizia a delineare. Il sodalizio fra Ponti e Gariboldi (in azienda dal 1926) è testimoniato anche da alcune pagine pubblicitarie su «Domus» degli anni Venti, che presentano con piacevoli disegni una selezione di artefatti ceramici e sono firmati a quattro mani, dividendosi i ruoli rispettivamente di ideatore ed esecutore. Ma la situazione evolve velocemente nel corso degli anni Trenta che vedono affiancarsi diversi autori (in una situazione ancora molto da studiare e dirimere in termini attributori) fino all'immediato dopoguerra quando Gariboldi diviene art director della Richard-Ginori, occupandosi della produzione ceramica ma anche dell'allestimento dei negozi.
Attraverso documenti d'archivio e disegni originali, il volume delinea la costante ricerca, linguistica e relativa alle tecniche produttive di Gariboldi che, dal ricco repertorio decorativo adottato negli anni Trenta, conduce fino alla convinta adozione di un modus operandi tipicamente industriale. Lo testimonia il servizio impilabile "Colonna", premiato con il Compasso d'oro nel 1954: in un unico alto cilindro trova posto un intero servizio da tavola, segnato dalla duplice cromia bianca e blu.
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gariboldi. le arti decorative in italia Cecilia Cavagna di Gualdana Corraini Edizioni, Mantova pagg. 176|€ 40,00

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