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Questo articolo è stato pubblicato il 08 maggio 2011 alle ore 16:42.
È stato attribuito al regista Marco Bellocchio il Leone d'oro alla carriera della 68esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, che si terrà dal prossimo 31 agosto al 10 settembre. «A 71 anni i premi fanno bene», ha commentato il regista.
Esprimendo «grande riconoscimento» chi gli ha dato questo premio, Marco Bellocchio ha poi sottolineato: «I premi servono, anche quelli che non si ricevono, a corroborare una certa resistenza ad andare avanti. L'età - ha continuato il regista de «I pugni in tasca» - si sa che obbliga a una certa saggezza. Il problema è continuare a fare dei buoni film e avere una buona salute fisica e mentale. In questo senso sono ottimista perchè i progetti non mi mancano».
La decisione è stata resa oggi dal consiglio di amministrazione della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta, su proposta del direttore della Mostra Marco Mueller. Nella presentazione il direttore della Mostra ha scritto tra l'altro: «Seguire il cinema di Marco Bellocchio ti porta, in ogni suo nuovo film, sempre verso altre destinazioni da quelle che ci sembrava di aver raggiunto e scoperto. Camminatore instancabile, traghettatore di idee, esploratore del confine instabile tra se stesso, il cinema e la storia, ha utilizzato come mappa, per orientarsi, il mondo che comincia oltre i confini della realtà visibile (e nell'inconscio). E ha così trovato i modi di espressione più vitali e "gusti" per raccontare l'urgenza di saperi, individuali e collettivi, indeboliti, o svaniti».
Il regista e sceneggiatore italiano è una delle personalità più importanti del cinema italiano degli ultimi decenni e tra i maggiori autori del cinema contemporaneo. Attivo fin dagli anni Sessanta (il primo lungometraggio, «I pugni in tasca», è del 1965), in carriera ha diretto più di 20 film, tra cui «Sbatti il mostro in prima pagina», «L'ora di religione» e «Vincere».
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