Per banchieri e manager il tesoro della narrativa

Il legame di Alessandro Profumo con Giuseppe Tomasi di Lampedusa rimanda all'infanzia trascorsa a Palermo. «Sono cresciuto in Sicilia e conservo un rapporto molto forte con quella terra», racconta. Rileggere le storie dell'autore del Gattopardo è per il banchiere un modo per tornare con la mente ai luoghi e ai volti di un età senza pensieri.

In Ricordi d'infanzia, il racconto di Tomasi di Lampedusa preferito da Profumo, la casa è immagine di una felicità che non tornerà più. «Tutte le altre case (poche del resto, a parte gli alberghi) – si legge – sono state dei tetti che sono serviti a ripararmi dalla pioggia e dal sole, ma non delle case nel senso arcaico e venerabile della parola». Così per il manager, amante di una narrativa che si costruisce attraverso pareti, pentole e mobili.

Il tema del ricordo ritorna in Lucrezia Reichlin, membro del cda di Unicredit, che indica nella Recherche di Marcel Proust il libro che l'ha influenzata «prima da adolescente e poi da adulta».
«È un'opera che combina la minuziosa osservazione del mondo con l'introspezione», spiega la docente della London Business School. Aggiunge: «L'intuizione geniale di Proust è l'idea che il mondo si costruisce nella mente degli uomini: non sono i fenomeni che contano ma l'elaborazione data da chi li osserva. Così, quella piccola società mondana che Proust descrive, invece di essere insignificante, diventa un universo magnifico e dominato dalla logica». Con Proust, la Reichlin scopre il piacere della lettura: «Descrive un'epoca complessa, dominata dalla guerra e da cambiamenti profondi della società francese, attraverso la descrizione del sapore di un biscotto».

Se Alberto Meomartini indica senza esitare i racconti dello scrittore-guru David Foster Wallace tra le sue letture preferite, è impossibile per il finanziere Francesco Micheli scegliere un solo autore. Comincia da Cechov: «Nei suoi racconti c'è la vita che esplode», afferma. La Signora col cagnolino, che narra della storia clandestina tra Gurov e Anna tra la Crimea e Mosca, è per il finanziere «un'inaudita rivelazione d'amore».

Micheli non fa mistero della sua passione per la fantascienza: «Dopo decenni – racconta – mi attraversa ancora la mente la Sentinella di Fredric Brown, infreddolita ai bordi dell'universo. Il colpo di scena finale, in cui il lettore si trova all'improvviso nella parte dell'alieno che ha ucciso un uomo, è in grado di rovesciare, in poche righe, la prospettiva umana: l'alieno è uno degli Altri o gli Altri siamo noi?».

Il rapporto tra racconto e romanzo è per Micheli simile a quello che intercorre tra i bozzetti e le tele dei pittori: «Quelli del '600 e '700, esposti al Museo Barocco di Salisburgo, mostravano al committente ciò che la grande opera sarebbe diventata. Ancora oggi conquistano più delle enormi tele di Rubens al Louvre». Infine un omaggio a Gogol' di cui il finanziere ricorda Il cappotto: «La storia del povero Akakij Akakievic che si aggira ancora come uno spettro perché è morto di dolore quando gliel'hanno rubato».

Anche il presidente della Compagnia di San Paolo, Angelo Benessia, è un amante del racconto breve. La linea d'ombra di Joseph Conrad, Memorie di un cane giallo di O.Henry, le avventure di coraggio e natura di Jack London. Storie dove si consuma la battaglia, sempre aperta, tra il fato e la volontà degli uomini. «La nostra vita dipende dal caso – afferma Benessia – che a volte corre in aiuto degli essere umani, altre, come in Farsi un fuoco di London, dove due uomini si fanno compagnia, e si salvano davanti a un fuoco nel gelo dell'Alaska, diventa un ostacolo alla sopravvivenza».

Nelle opere di London il fuoco sono le parole e la natura. E quel potere della narrativa che, tra riunioni di Cda, quotazioni in Borsa e numeri da far quadrare, colpisce anche gli uomini e le donne della finanza italiana.

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